FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3848815
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere: Tutto il sapere scientifico in rete: la svolta dei professori di Harvard

Corriere: Tutto il sapere scientifico in rete: la svolta dei professori di Harvard

Università Online gli articoli dei docenti. «Le riviste? Troppo care»

10/06/2008
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Tra breve sarà possibile leggere gratuitamente su Internet tutti gli articoli scientifici scritti dai professori di Harvard. Poche settimane fa, infatti, i docenti della facoltà di Arts and Sciences di Harvard hanno approvato a grande maggioranza una mozione in cui accettano di dare all'università, d'ora in poi, il diritto di divulgare attraverso Internet gli articoli che scriveranno. A raccogliere i lavori dei professori e inserirli in rete sarà un nuovo ufficio legato al sistema bibliotecario, l'Office for Scholarly Communication, creato dal direttore della University Library, Robert Darnton, che è stato uno degli sponsor del progetto e che sta lavorando per estenderlo anche alle altre scuole di Harvard, come la Law School e la Medical School. Il servizio è entrato in funzione alla fine di maggio.
Harvard non è l'unica università a rendere disponibili i lavori dei propri docenti su Internet, ma è l'unica ad essersi data un regolamento in proposito. Una normativa che non priverà i professori dei diritti sui loro lavori (se vorranno, potranno continuare a pubblicarli anche sulle riviste specializzate), e che non è coercitiva, dà cioè la possibilità di sottrarsi all'obbligo della libera diffusione nei casi in cui gli interessati lo desiderino.
Generosità da parte di Harvard? Certamente, ma non solo. Le ragioni che hanno portato a questa decisione sono anche di natura economica. È lo stesso Darnton a spiegarcelo in una lettera: «Pensiamo che la comunicazione scientifica sia stata dominata dal monopolio di editori che chiedono prezzi esorbitanti per le loro riviste, l'abbonamento annuale ad una rivista scientifica raggiunge, in alcuni casi, i 20 mila dollari. Noi studiosi forniamo il contenuto delle riviste, siamo consulenti e membri dei comitati editoriali, ma poi le riviste si aspettano che ricompriamo il nostro stesso lavoro a prezzi assurdi, pagati dalle biblioteche universitarie, costrette così a tagliare le spese in altri settori, come l'acquisto di monografie».
Le riviste scientifiche — che vedono minacciata la propria sopravvivenza — replicano che Internet non garantisce la qualità delle informazioni che diffonde. Ma la decisione di Harvard accelererà inevitabilmente il processo, già in corso, della riorganizzazione dei mezzi di diffusione delle idee. «Credo che i modi di divulgare il sapere creati nell'Ottocento non soddisfino più le esigenze dei cittadini del ventunesimo secolo — dice ancora Darnton — e che sia tempo che i produttori e i consumatori di conoscenza prendano l'iniziativa e creino un nuovo territorio per la circolazione delle idee, invece di lasciarlo nelle mani di interessi commerciali».
Robert Darnton dell'University Library
Maria Sepa


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL