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Corriere: Tutto il Novecento nei nuovi programmi

Le prime indicazioni sugli obiettivi didattici dei licei: nell’ora di storia la caduta del Muro e Tangentopoli

16/03/2010
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Corriere della sera

Sembra ieri, ma è un secolo fa. È passato, e dunque può (deve) diventare argomento di studio, analisi, riflessione. Chi arriverà alla maturità dovrà conoscere il ’900 dall’inizio alla fine. Soprattutto alla fine. Se prima si studiava al massimo il secondo dopoguerra, adesso si partirà dal primo conflitto mondiale e, passando per le stagioni del terrorismo, la caduta del Muro, l’epoca di Tangentopoli, verranno coperti tutti i successivi eventi del Novecento. Varrà per la storia e anche per la letteratura, con il Romanticismo toccato già al quarto anno per consentire, nel quinto, di leggere, per esempio, le opere di Umberto Eco e Claudio Magris.

Un pool di intellettuali e personalità del mondo accademico ha consegnato ieri al Consiglio nazionale della Pubblica istruzione le indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei. A giorni, sul sito internet nuovilicei. inizierà la consultazione per la raccolta di pareri di sindacati, studenti, genitori. Verranno raccolti i suggerimenti e si tornerà al lavoro sul documento, per eventuali modifiche. Il tutto con un occhio ai tempi e al calendario. Che pressano. Gli obiettivi dichiarati: stesura definitiva per maggio, pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale per fine agosto. Un altro capitolo fondante di quella che il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini definisce una «rivoluzione» sarà il potenziamento dell’apprendimento delle lingue straniere con un minor peso specifico della storia delle letterature estere. «Saranno lingue vive», spiega il titolare di viale Trastevere. Altra novità: «Noi fissiamo gli obiettivi, con indicazioni chiare e semplici. Le scuole saranno più autonome nel decidere come raggiungerli».

I fatti e il «secolo breve»

Enrico Decleva, presidente dei rettori italiani, è a capo della Statale di Milano e docente di Storia contemporanea: «Mi auguro che il Novecento sia affrontato in modo serio senza trascurare i periodi precedenti». La vicinanza temporale renderà forse più agevole il lavoro degli insegnanti? «I docenti — risponde il rettore — non avranno un compito facile: dovranno tenere presente la complessità dei fatti evitando di interpretarli ideologicamente. Ma questo rischio vale per tutte le ere». La contemporaneità inseguita dalla storia non è un caso. Per molte altre materie è stata rafforzata l’adesione all’attualità. Nei contenuti e nelle forme. Prendiamo matematica al liceo scientifico: i numeri avranno un sostegno, forte, dai computer e dalla Rete, poiché sarà introdotto l’uso degli strumenti informatici, «sia pur senza creare l’illusione che siano un mezzo automatico di risoluzione di problemi e senza compromettere la necessaria acquisizione di capacità di calcolo mentale».
Il calcolo delle probabilità

Il pool tecnico, guidato da Max Bruschi, ha fissato tre obiettivi che per il capo dipartimento del ministero Giovanni Biondi rappresentano «un vero manifesto culturale». Fatto salvo (primo obiettivo) l’«assolvimento dell’obbligo di istruzione», i percorsi liceali dovranno garantire «le conoscenze fondamentali richieste per l’accesso alle facoltà universitarie». Questo è il secondo obiettivo; il terzo prevede la possibilità di «istituire forme di collaborazioni con università, enti di ricerca, musei, istituzioni culturali al fine di migliorare la proposta formativa», motivo per cui, nella materia della fisica, si legge nel documento, «è auspicabile trovare un raccordo con altri insegnamenti, in particolare quelli di matematica e di scienze e, ove possibile, sinergie con il territorio». Matematica e scienze sono le materie con le maggiori novità. La matematica perché vedrà un ruolo crescente del calcolo delle probabilità; le scienze, a loro volta, saranno più incentrate, nel quinto anno, sulla biochimica, molto presente nei test universitari. Quanto al calcolo delle probabilità, Giulio Ballio, rettore del Politecnico di Milano, commenta: «È fondamentale per qualsiasi approccio scientifico nell’interpretazione della natura. Si pensi soltanto alla nostra vita e a quanto essa è legata a una certa probabilità di avere un incidente, di vivere un terremoto se si abita in una zona sismica...».

Dagli stranieri ai greci

Il capo dipartimento Biondi fa notare l’inserimento, nelle ore di storia, del tema della cittadinanza e della Costituzione. Stranieri e nuovi italiani, l’integrazione e le regole. Ancora una volta l’attualità ha un ruolo preponderante. Ma lo avrà a scapito di altri periodi storici? «Le polemiche sono inevitabili come quelle sulla nazionale di calcio, su chi l’allenatore fa giocare o lascia in panchina». Spiega il ministro Gelmini che «abbiamo anche preso spunto dall’esperienza di altre nazioni» e che «vogliamo sempre più legare i contenuti alla modernità». Così nel campo del diritto, è scritto nel documento sui programmi, «ricchezza, reddito, produzione, consumo, risparmio sono le nozioni di base che consentono allo studente di afferrare la natura dei principali problemi di oggi» mentre «la forma di governo italiana» contemplerà lo studio anche di «decentramento, regionalismo e federalismo». Nel campo delle scienze, invece, «si svolgeranno approfondimenti su ecologia, fonti energetiche, sostenibilità ambientale» e si studieranno terremoti e tsunami.

Eccola, la rivoluzione dei licei. I temi contemporanei. Senza dimenticare, e men che meno rinnegare, i grandi classici e le loro grandi sfide. Al classico, per il greco, lo studente «dovrà scoprire la traduzione non come meccanico esercizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscenza di un testo e di un autore, fino a immedesimarsi in un mondo diverso dal proprio». Sono passati secoli, ma per certe cose sembra ieri.


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