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Corriere-Tutor, libri di testo, portfolio: nelle scuole si prepara la riforma.

Assemblee e riunioni degli insegnanti che contestano le novità della legge Moratti. I presidi: "Ma noi dobbiamo far rispettare le regole". Tutor, libri di testo, portfolio: nelle scuole si prepara l...

01/06/2004
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Corriere della sera

Assemblee e riunioni degli insegnanti che contestano le novità della legge Moratti. I presidi: "Ma noi dobbiamo far rispettare le regole".
Tutor, libri di testo, portfolio: nelle scuole si prepara la riforma.
Le lezioni si stanno concludendo, ma è polemica per la riorganizzazione del prossimo anno scolastico. Sciopero il 4 e 5 giugno

Ultime interrogazioni, scrutini, consigli di classe, preparazione agli esami, feste di addio. Giorni frenetici, questi, nelle scuole. Soprattutto per i presidi che, oltre alla solita routine, devono pensare all'organizzazione del prossimo anno scolastico. Quello della riforma che prende il via. Quello del computer, del tutor, del portfolio, dei corsi facoltativi, del nuovo orario: 27 ore, più 3, più 10. Tanti dubbi e polemiche. Da una parte, gli insegnanti (erano in tanti, venerdì pomeriggio a protestare davanti alla direzione scolastica, in piazza Diaz), che contestano l'adozione dei nuovi libri di testo, la riorganizzazione del tempo scuola, che temono tagli negli organici a fronte dell'aumento delle iscrizioni. Dall'altra, i dirigenti scolastici, che devono applicare le nuove norme ministeriali.
Risultato, un fine d'anno caldissima, che culminerà, venerdì 4 e sabato 5 giugno, con lo sciopero di un'ora indetto da Cgil, Cisl e Uil della Lombardia (con conseguente ritardo degli scrutini).
"C'è molta tensione - racconta Domenico Franzetti, vicepreside della scuola elementare di via Ariberto - anche se l'attuazione delle nuove forme normative non sembra richiedere sostanziali variazioni della nostra organizzazione stabilita nell'ambito dell'autonomia. Ai genitori abbiamo inviato una lettera per spiegare cosa succederà da settembre. Per esempio, verranno definiti due pomeriggi per lo svolgimento delle attività opzionali".
All'Ariberto, e in tutto l'istituto comprensivo Cavalieri di via Anco Marzio la "funzione tutoriale" sarà esercitata da tutti gli insegnanti che lavorano su una classe, mentre sarà potenziato il sistema di informatizzazione per gestire in rete il portfolio (la scheda di valutazione personalizzata in cui saranno inseriti anche i lavori più significativi dell'alunno).
"Questo è il momento più difficile - commenta Chiara Bonetti, a capo dell'istituto comprensivo Cadorna di via Dolci - , perché se si continua a fare resistenza, arriveremo a una posizione di stallo". La preside continua: "Se le norme ci sono, bisogna rendere chiari i doveri di una scuola statale, fermi restando i margini di autonomia. In fondo noi siamo dipendenti dello Stato: non possiamo cadere in contraddizione. Noi siamo qui a dire che ci sono delle regole. Anche sui nuovi testi".
Altro punto caldo, è proprio l'adozione dei libri di testo che seguono i nuovi programmi ministeriali. Molti professori chiedono di adottare testi alternativi. "I capi di istituto - insistono molti presidi - non impongono nessun libro. Ma chi sceglie testi diversi da quelli indicati da Roma, deve assumersene la responsabilità. Non si può fare la guerra sui banchi dei bambini".
All'istituto comprensivo Confalonieri di via Dal Verme i docenti si riuniranno in gruppi: per tutto il mese di giugno si parlerà di tutor, di portfolio, di flessibilità organizzativa, di piani di studio personalizzati. "Quindi - spiega la preside, Teresa Capra - il collegio docenti prenderà le sue decisioni. E i genitori saranno informati sulle novità dell'anno prossimo alla fine del mese. L'obiettivo è mettersi a studiare la riforma tenendo buono tutto quello che finora abbiamo fatto".
Ma il segretario regionale di Cgil scuola, Wolfango Pirelli, precisa: "Il decreto ha introdotto il tutor, ma dicendo che ci vogliono persone formate e regolamentate dal contratto. Questa cosa non c'è ancora. Lo stesso vale per i libri di testo. Finché ci sono applicazioni provvisorie, i docenti sono liberi di decidere in piena autonomia".

Annachiara Sacchi


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