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Corriere-Troppe lauree brevi, 400 saranno cancellate

Gli atenei non in regola perderanno i contributi ministeriali. Previsti accorpamenti. Su 2.900 corsi attivati esistono duemila denominazioni diverse Troppe lauree brevi, 400 saranno cancellat...

06/06/2002
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Corriere della sera

Gli atenei non in regola perderanno i contributi ministeriali. Previsti accorpamenti. Su 2.900 corsi attivati esistono duemila denominazioni diverse

Troppe lauree brevi, 400 saranno cancellate

Università: alcune verranno soppresse perché non hanno iscritti. Per molte mancano docenti o sono antieconomiche

ROMA - In autunno, quando ricominceranno i corsi universitari dopo la pausa estiva, le lauree triennali, circa 2.900, potrebbero essere molte meno. In tutti gli atenei italiani è in corso un ripensamento dell'offerta formativa per il 2002-2003. In soldoni le università stanno per sottoporsi ad una robusta dieta dimagrante che potrebbe ridurre di almeno quattrocento il numero dei corsi. Dovrebbero sparire le lauree prive dei requisiti minimi previsti dal ministro dell'Istruzione, università e ricerca (Miur). Un elevato numero di corsi triennali attivati quest'anno hanno avuto pochissime o addirittura nessuna iscrizione, altri corsi sono in sofferenza per quanto riguarda i docenti.

ACCORPAMENTI - La tendenza è di accorpare le lauree ad altre della stessa "classe". Le ragioni sono due. La prima è di ordine economico. Niente requisiti, niente fondi del Miur. La seconda riguarda la didattica: molte facoltà hanno attivato una pletora di corsi di laurea che si distinguono l'uno dall'altro più per la fantasia del nome che per i contenuti. E questo non aiuta certo gli studenti. Sull'abbondante produzione di proposte formative aveva ironizzato il ministro Letizia Moratti: "Scienze del fiore e del verde", "Informatica umanistica", "Tutela del territorio di interesse forestale" e via dicendo. Ma la cosa che ha sorpreso di più è stata l'inventiva dei cattedratici: su 2.900 corsi ben 2.000 hanno nomi diversi. Lo sforzo di originalità dei docenti però non ha sempre raggiunto il suo scopo. Gli studenti hanno declinato l'offerta, in apparenza così allettante. "Gli atenei hanno inventato dei progetti - dice Raffaele Simone, autore di un saggio sui mali dell'università - e nello slancio inventivo qualcuno ha passato il segno, offrendo più possibilità di quanto i giovani ne hanno scelte".
"A giudicare da quanto si legge nelle liste dei corsi triennali - continua Simone -, nonostante le restrizioni, temo che sopravvivranno sempre delle denominazioni strampalate. Ma di queste gli studenti faranno via via giustizia".

DECISIONE A LUGLIO - Secondo indiscrezioni provenienti dal Comitato nazionale di valutazione sarebbero almeno quattrocento le lauree triennali prive dei requisiti richiesti per ottenere il "bollino blu", una sorta di marchio di garanzia che il Miur ha istituito per tutelare gli utenti, e i finanziamenti. Le facoltà stanno decidendo che fare. Entro luglio, infatti, dovranno essere pronti i manifesti degli studi, con tutti i corsi del prossimo anno accademico. E tra gli studenti cominciano a trapelare le prime notizie. Al Politecnico di Bari, dice Alfredo Marra, del Coordinamento delle liste per il diritto allo studio, Ingegneria dell'automazione, che ha solo quattro iscritti, dovrebbe essere accorpata con Ingegneria elettronica. A Firenze il corso di Italianistica, con 20 iscritti, potrebbe confluire in quello di Lettere. Alla Statale di Milano dovrebbero fondersi Tecnologie fisiche, tre iscritti in tutto, con Fisica. Anche Matematica per le applicazioni, dieci studenti, potrebbe essere accorpata. A Pavia sono stati approvate decine di fusioni tra corsi di laurea. Nella maggior parte dei casi gli studenti non dovrebbero cambiare il piano di studi. I crediti acquisiti varranno anche nel nuovo percorso, che avrà un altro nome. E gli sbocchi professionali promessi? Questo è il punto più delicato. "Comunque vadano le cose - conclude Alfredo Marra - le aspettative dei ragazzi sono state tradite".


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