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Corriere-Tempo pieno, verso un ritocco della riforma

Domani a Roma manifestazione contro il progetto Moratti. Università: oggi il governo vara le nuove regole per la carriera dei docenti Tempo pieno, verso un ritocco della riforma La mag...

16/01/2004
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Corriere della sera

Domani a Roma manifestazione contro il progetto Moratti. Università: oggi il governo vara le nuove regole per la carriera dei docenti

Tempo pieno, verso un ritocco della riforma

La maggioranza pensa di correggere il decreto. "Previsto un esplicito riferimento alla difesa degli orari scolastici"

ROMA - E' in pieno svolgimento la battaglia finale sulla riforma della scuola che dovrebbe partire a settembre. Domani a Roma si svolgerà una manifestazione nazionale per dire no al progetto Moratti. Stamani, intanto, il governo approverà la riforma della carriera e del reclutamento dei professori universitari. Non è stato accolto l'appello dei rettori (Crui) di rinviare l'approvazione del provvedimento e di aprire un confronto con le comunità accademiche.

RIFORMA - I sindacati confederali dei docenti hanno dato mandato ai loro avvocati di impugnare al Tar la circolare delle iscrizioni perché illegittima. Gli uffici legali di Cgil, Cisl e Uil scuola punteranno sul fatto che la circolare fa riferimento al primo decreto di attuazione delle riforma (orari, gestione del personale e organizzazione del lavoro) ancora in discussione in Parlamento. Il decreto legislativo, senza il quale la riforma non potrà partire, dovrebbe essere approvato dal governo il 23 gennaio e finire sulla Gazzetta a febbraio. I punti maggiormente contestati riguardano il team dei docenti alle elementari e soprattutto il tempo pieno. E proprio domani il movimento per la difesa del tempo pieno, sostenuto da sindacati e opposizione, scenderà in piazza a Roma per esprimere la propria opposizione alla scuola del ministro Moratti. "Anche se le ore restano 40 - è la tesi di quanti sfileranno per le vie della capitale - il tempo pieno viene snaturato dalla frantumazione del tempo scuola, dall'introduzione del tutor, dalla personalizzazione didattica, dalla frantumazione del gruppo-classe, da tutto l'impianto di questo schema di decreto".

IL DECRETO - La maggioranza, al cui interno avantieri è suonato il campanello d'allarme delle dimissioni, poi rientrate, di Angela Napoli (An), relatrice del decreto, appare compatta. Ma non esclude affatto alcune correzioni al testo del decreto legislativo e quindi della riforma che in queste ore subisce forse la più pesante offensiva da parte di opposizione e sindacati. Angela Napoli ha annunciato che nel parere non vincolante della commissione Cultura della Camera alla bozza del decreto di attuazione della riforma ci sarà un esplicito riferimento alla difesa del tempo pieno, condiviso da tutte le forze politiche. La richiesta di correzioni al decreto è stata avanzata anche dall'Udc. Precise garanzie sono state ottenute dal sindacato autonomo Snals. E' probabile che tra pochi giorni il governo ritocchi il decreto, andando incontro alle richieste della maggioranza: il tempo pieno inteso come progetto didattico e pari dignità alle elementari tra il tutor e gli altri docenti.

RETTORI - I rettori hanno chiesto al ministro di non portare al consiglio dei ministri di stamani il disegno di legge delega per il riordino dello stato giuridico dei professori universitari. Secondo Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori, l'approvazione deve essere preceduta da un confronto ampio con la comunità accademica ed essere contestuale al varo di un piano di investimenti per università e ricerca e all'introduzione di un meccanismo di valutazione degli atenei. La Crui, ha annunciato Tosi, continuerà la sua battaglia in Parlamento. Anche i sindacati confederali dell'università e della ricerca hanno chiesto il rinvio dell'approvazione. "Il disegno di legge sulla riforma dello stato giuridico della docenza universitaria è inaccettabile sia nel merito e nel metodo", ha dichiarato il segretario generale della Cisl Università, Antonio Marsilia.
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G. Ben


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