Corriere-Tempo pieno: tre giorni di proteste

Mobilitazione di tutti i lavoratori del mondo della scuola. Concerto in piazza Diaz

Tempo pieno: tre giorni di proteste

Da oggi a sabato occupazioni, assemblee e iniziative per il ritiro del decreto Moratti

Tre giorni di contestazione. Per dire no alla riforma della scuola e difendere il tempo pieno. Da oggi e fino a sabato sera mamme, maestre, segretarie, presidi, bambini e tutti i lavoratori del mondo della scuola scenderanno in piazza, occuperanno gli istituti, organizzeranno assemblee per chiedere al ministro Moratti di ritirare il decreto di riforma della scuola. Oggi tocca alle scuole medie a indirizzo musicale. Gli insegnanti di 42 istituti di Milano e provincia saranno in piazza Diaz, sede della direzione scolastica regionale, con i loro strumenti e improvviseranno un concerto di strada. "Con la riorganizzazione della scuola media - dicono i dirigenti scolastici, firmatari di un documento inviato al ministro - temiamo la fine di un modello didattico che per 25 anni è stato il fiore all'occhiello della scuola italiana".
E domani si riparte. L'appuntamento è per le 8.30 nelle scuole elementari: genitori e insegnanti occuperanno le classi per un'ora e si ridaranno appuntamento alle 16.30, alla fine delle lezioni, per organizzare un merenda "occupata" con i bambini. Qualcuno si fermerà a scuola per tutta la notte, in preparazione della manifestazione del giorno successivo.
Perché sabato è il giorno del grande concentramento cittadino in difesa della scuola pubblica: alle 9.30, con appuntamento in largo Cairoli, sfileranno in corteo i ragazzi delle superiori. Nel pomeriggio, invece, toccherà a genitori, nonni, maestre e bambini che partiranno alle 15 da piazza Sant'Eustorgio e da corso Venezia (due i concentramenti) per poi riunirsi in piazza Duomo. "Sarà una manifestazione allegra - spiegano gli organizzatori -, colorata e molto rumorosa. Aspettiamo la banda degli ottoni, ci piacerebbe fossero con noi Mitocasamba e gli alunni della Piccola Scuola di Circo che il Comune ha deciso di chiudere".
Una manifestazione d'amore, continuano i genitori che, durante il corteo, tappezzeranno di messaggi la direzione scolastica regionale e Palazzo Marino. "Perché noi amiamo la scuola pubblica".
A. Sac.