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Corriere: Tagli ai ministeri, si salvano Protezione Civile e Università

La sforbiciata alla spesa, per un totale di 4,57 miliardi di euro, colpirà tutti i ministeri salvo la Pubblica Istruzione, ma l'Università, la Protezione Civile e il ministero degli Esteri otterranno risorse aggiuntive

04/11/2006
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Corriere della sera

La Ue: accolte le raccomandazioni dell'Ecofin

ROMA - La Finanziaria fa un altro passo avanti in Parlamento. Al termine dell'ennesima giornata convulsa, con il vertice del ministero dell'Economia in riunione semipermanente con il presidente del Consiglio, il governo e la maggioranza hanno raggiunto l'accordo sui tagli di spesa ai ministeri che rischiavano di paralizzare il cammino della legge di bilancio. E c'è intesa anche sugli ultimi capitoli della manovra da sistemare. Saranno trovati nuovi fondi per la sicurezza, alleggerite le norme sugli apprendisti artigiani e, forse, ripristinato il 5 per mille a favore del volontariato. Anche la fiducia, ieri sera, sembrava più lontana. «L'intenzione del governo - ha detto alla Camera il ministro dell'Economia - è di non porre la questione di fiducia, ma confermeremo o revocheremmo questa scelta in funzione del dibattito in Aula», dove la Finanziaria sbarcherà la prossima settimana.

I TAGLI
La sforbiciata alla spesa, per un totale di 4,57 miliardi di euro, colpirà tutti i ministeri salvo la Pubblica Istruzione, ma l'Università, la Protezione Civile e il ministero degli Esteri otterranno risorse aggiuntive (forse con un provvedimento ad hoc del Consiglio dei Ministri) per una cifra complessiva di circa 300 milioni di euro. Il caso sembra dunque rientrato. Anche il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, accorso in Parlamento per lamentare un taglio di 90 milioni su 635, ha garantito a Prodi che non c'è alcun problema politico, ma solo un'esigenza pratica da risolvere, legata alla particolare rigidità del bilancio del suo ministero.

LE RISORSE
Altri 700 milioni di euro, oltre ai 300 per i ministeri, saranno destinati agli altri capitoli sofferenti della Finanziaria: la sicurezza e l'intervento straordinario per Napoli, il 5 per mille, l'ammorbidimento della norma che impone il versamento dei contributi previdenziali agli apprendisti artigiani.
In tutto, dunque, serve circa un miliardo di euro per chiudere la partita. Una parte consistente di queste risorse, tra i 400 e i 600 milioni di euro, sarà prelevata dalle disponibilità liquide di Sviluppo Italia, la società pubblica per la promozione degli investimenti di cui Prodi stesso aveva promesso la chiusura. Altri soldi verranno dalla revisione degli incentivi alle regioni e agli enti locali per la costruzione dei rigassificatori: non li concederà più lo Stato, ma le società costruttrici.
La Commissione Bilancio della Camera, che sta esaminando la manovra e gli emendamenti, ha proseguito la seduta in notturna e concluderà i suoi lavori oggi pomeriggio. Poi la parola passerà all'Aula, dove saranno sistemati gli ultimi tasselli. Non si ritornerà comunque sui bolli auto: il vice-ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, ha assicurato che le norme, già modificate sette volte in appena quaranta giorni, «non saranno più toccate».
Da Bruxelles, intanto, le indiscrezioni confermano il miglioramento delle previsioni sui conti pubblici italiani. Nel rapporto che sarà diffuso lunedì, la Commissione dovrebbe riconoscere che grazie alla Finanziaria, il governo sarebbe venuto incontro alle richieste di correzione dei conti.

Ieri sui conti, colazione di lavoro tra il premier Prodi, Padoa-Schioppa e Visco


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