Corriere-Stati generali, parte la nuova scuola della Moratti
Stati generali, parte la nuova scuola della Moratti Roma, in 1300 al Palacongressi per discutere sulla riforma. Rutelli e Fassino: è un talk show. L'Ulivo non parteciperà ROMA - Palazzo dei ...
Stati generali, parte la nuova scuola della Moratti
Roma, in 1300 al Palacongressi per discutere sulla riforma. Rutelli e Fassino: è un talk show. L'Ulivo non parteciperà
ROMA - Palazzo dei Congressi di Roma, ore 9,15. Inizia il giorno più lungo per Letizia Moratti. Tra le polemiche che non accennano a diminuire, sotto l'assedio dei contestatori, il ministro dell'Istruzione cercherà di far ripartire la riforma. E di condurla in porto. Gli Stati generali della scuola, trasferiti d'urgenza nella capitale da Foligno, rappresentano una prima verifica importante: oggi e domani mattina insegnanti, genitori, studenti ed esponenti della società civile diranno cosa pensano dell'ipotesi elaborata dalla commissione presieduta dal pedagogista Giuseppe Bertagna. La scuola reale si esprimerà attraverso 40 o 50 brevi interventi, forse troppo pochi in confronto al clamore delle piazze. Ma la ricaduta mediatica dell'evento, grazie a Internet e al satellite di Rai Educational, spazierà dalle case a 7 mila scuole munite di parabola. Il dibattito poi si sposterà sui tavoli della politica e in Parlamento. La proposta, oggi, appare inconciliabile con la legge 30 del 2000, la riforma dei cicli che porta la firma di Luigi Berlinguer, bloccata dal governo la scorsa estate. Questo però non significa che l'ipotesi di riordino della scuola non sia aperta alla mediazione. Il ministro lo ripeterà anche stamani aprendo i lavori che saranno chiusi domani alle 13 dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
L'ULIVO - L'opposizione intanto rilancia il suo disegno e prende le distanze dal meeting della Moratti. "Il governo venga in Parlamento a presentare una riforma, se ce l'ha... E invece di parlare della devoluzione di Bossi, spettro di 20 scuole diverse, si confronti nella Conferenza Stato-Regioni", polemizzano Francesco Rutelli e Piero Fassino. L'Ulivo non parteciperà al meeting, ma invierà una delegazione parlamentare "che si limiterà a seguire il dibattito". "Il corso educativo - sostiene il segretario dei Ds - deve essere completato entro i 18 anni" ma "mantenendo la scuola superiore a 5 anni e non portandola a 4". "La Moratti vuole fare un talk-show? Lo faccia - aggiunge Rutelli -, ma senza chiamarlo pomposamente "Stati generali". Non c'è alcuna riforma, solo una linea distruttiva verso la scuola".
LE CIFRE - Talk-show o la più grande operazione trasparenza mai tentata sul futuro della scuola, come è nelle intenzioni del ministro Moratti? La platea è molto ampia. Sono state invitate 1300 persone: confederazioni sindacali e sindacati della scuola, 74 associazioni degli studenti, dei genitori, professionali, 104 presidenti delle consulte studentesche, 76 rettori delle università, 19 ordini professionali, presidenti delle istituzioni culturali, commissioni parlamentari, rappresentanti delle Regioni, dell'imprenditoria, delle fondazioni. Stamani, dopo il saluto del ministro Moratti, al quale farà seguito quello del presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, Enzo Ghigo, è prevista una serie di interventi di insegnanti e dirigenti scolastici. Presidi come Daniele Straniero, responsabile del classico "Parini" di Milano o Italo Carè, dirigente dello scientifico "Gobetti" di Torino, solo per citarne alcuni, diranno in sei o sette minuti il loro punto di vista sull'ipotesi di riforma: quattro anni sono sufficienti per le superiori? Sentiremo.
LA SCUOLA REALE - Seguiranno le testimonianze di scuole scelte dallo staff del ministro per la vivacità delle iniziative didattiche. Poi sarà la volta delle associazioni. Prevalgono quelle dei docenti. Da Giuseppe Meroni dell'associazione Ds, vicina a Cl, a Luciano Corradini, presidente dell'Unione cattolica insegnanti medi, da Domenico Chiesa, leader del Cidi, all'associazione dei professori di sinistra. Abbastanza bipartisan la selezione dei genitori: parleranno Angela Nava Mambretti del Coordinamento genitori democratici, Luisa Santolini, del Forum delle famiglie che raccoglie associazioni cattoliche, Patrizia Devoto Cappelli, che rappresenta gli istituti cattolici e Elisabetta Scala, del Moige, l'associazione laica che consiglia i genitori ad usare bene i media. Sei gli studenti. Due di sinistra, più precisamente dell'Uds e della Sinistra giovanile, organizzazioni impegnate contemporaneamente nella contestazione degli Stati generali, uno dell'Azione cattolica e tre vicini alla Casa delle libertà. Monsignor Alessandro Maggiolini, il vescovo di Como, il giornalista Marino Bartoletti e Andrea Muccioli della comunità di San Patrignano sono tra gli invitati in rappresentanza della società civile. Non c'è traccia nel programma di testimonial del calibro del calciatore Roberto Baggio e della scrittrice Susanna Tamaro.
I SINDACATI - Nella seconda giornata del meeting si alterneranno le istituzioni e gli esperti della commissione Bertagna. In chiusura, prima dell'intervento di Berlusconi, è prevista una tavola rotonda con i ministri Enrico La Loggia, Roberto Maroni e Antonio Marzano. Il palinsesto non ha entusiasmato i sindacati. "Risultiamo tutti esclusi, comprese le confederazioni", ha osservato Enrico Panini, leader della Cgil scuola. "Gli Stati generali non possono surrogare un ampio dibattito sociale e professionale, che è ancora da avviare", ha affermato Daniela Culturani, segretario generale della Cisl scuola. La Gilda ha declinato l'invito.
Giulio Benedetti