Corriere: Sinistra divisa: «Giusto invitarla». «Macché, gioca sporco»
Salvati: occorre riparare lo «strappo» del 25 aprile. Fo: grazie ai fischi conta di avere i voti degli indecisi Pro e Contro
Da una parte la sinistra riformista e moderata: «Benvenuto il ministro dell’Istruzione al corteo del primo maggio». Dall’altra i duri e puri dell’Unione: «La candidata sindaco del centrodestra sfila nella speranza di essere fischiata ed aumentare il consenso, meglio sarebbe stato non invitarla». Così la partecipazione di Letizia Moratti alla manifestazione milanese del primo maggio fa discutere la sinistra. «Un ministro non è una divinità, certo che si può fischiare!», esordisce il Nobel Dario Fo, in lizza alle amministrative milanesi con una propria lista a supporto del candidato dell’Unione, Bruno Ferrante. Riguardo al primo maggio il tandem Fo-Ferrante pedala in perfetta sintonia: «Con l’invito ai candidati sindaci a partecipare al primo maggio il sindacato ha fatto un’operazione pericolosa - spiega Fo -. Sono caduti in una trappola. Anche perché Letizia Moratti gioca sporco. Nonostante si tratti di un gesto incoerente con la sua storia, la signora parteciperà al corteo perché è convinta che i fischi le garantiranno i voti degli indecisi».
«Andrà a finire che Letizia Moratti trarrà un vantaggio elettorale da questa storia e in più avrà fatto litigare il centrosinistra. Complimenti, andrebbe premiata», interviene ironico l’ex direttore del
Manifesto , Valentino Parlato. E ancora: «Nei panni del sindacato confederale non avrei mai fatto quest’invito. Adesso tutta l’attenzione si concentrerà sui fischi alla Moratti. E le questioni vere della campagna elettorale passeranno in secondo piano».
Di parere opposto il sindaco-filosofo di Venezia, Massimo Cacciari: «Logico e doveroso: ecco come definirei l’invito di Cgil, Cisl e Uil al candidato sindaco del Polo». Il fatto che, da ministro, Moratti si sia guadagnata l’opposizione di una buona fetta dei sindacati della scuola secondo il professore non vuole dire nulla: «Si possono avere posizioni diverse ma non per questo lei va tagliata fuori dal corteo. Bisogna ragionare! Si può essere consapevoli del valore del primo maggio e nello stesso tempo, da ministro, aver fatto - come credo - pessime leggi». Ma se poi arrivano i fischi a danneggiare la campagna elettorale del centrosinistra? «Un conto è l’invito, un altro le contestazioni - conclude Cacciari -. La Moratti fischiata non potrà certo prendersela con gli organizzatori».
Più dubbioso riguardo alle conseguenze degli eventuali fischi sull’esito delle amministrative milanesi è l’economista Michele Salvati: «Condivido totalmente l’invito fatto dai sindacati. Ma a questo punto Cgil, Cisl e Uil devono dimostrare di saper tenere la piazza. Sono fiducioso: hanno un buon servizio d’ordine». Secondo Salvati, una serena partecipazione di Letizia Moratti al corteo del primo maggio può riparare lo «strappo» delle pesanti contestazioni subite dal ministro lo scorso 25 aprile. Di «partecipazione riparatrice» parla anche Stefano Menichini, direttore del quotidiano della Margherita,
Europa : «A questo punto è opportuno fare in modo che la presenza della candidata del centrodestra venga circondata non dico da un favore artificioso, ma da un clima di rispetto, questo sì».
L’appello al rispetto e alla serenità accomuna Menichini a Piero Sansonetti, direttore di
Liberazione . Ma questo è l’unico punto d’incontro. «Spero che nessuno faccia sciocchezze e si evitino i fischi. Invito tutti ad accogliere il ministro con civiltà. Ma non ci sono dubbi: con il primo maggio Letizia Moratti non c’entra nulla. Quella di domani è sostanzialmente una festa operaia e anticapitalista», taglia corto Sansonetti.
«Moratti contestata? Tanto peggio per la fetta di sinistra che, fischiando, dimostrerà di essere affetta da tafazzismo cronico e, di conseguenza, perderà voti», prevede Antonio Polito, neosenatore della Margherita ed ex direttore del Riformista. «Tanto di cappello alla Cgil di Milano che ha invitato la Moratti - conclude Polito -. Adesso la piazza e chi la organizza dimostrino che il centrosinistra sa unire questo paese diviso. Tantopiù che tra i sostenitori del sindacato confederale c’è anche una buona fetta di elettori del centrodestra».
Ri. Que.