Corriere: sì all'abolizione del valore legale del titolo di studio
Smettiamola di dire che ci vogliono più risorse, cominciamo a spendere meglio quelle che abbiamo
DAL NOSTRO INVIATO
RIMINI — Spese per investimenti: 0,37% del bilancio, 156 milioni. Spese per il personale: 97%, ovvero 41 miliardi 174 milioni e rotti di euro.
Mariastella Gelmini arriva al Meeting di Cl nel giorno in cui fa mettere online ( www.istruzione.it) i dati economici del suo ministero: «Abbiamo un bilancio ingessato da stipendi oltretutto bassi. Significa rinunciare ad avere una scuola che sappia innovarsi, e io questa responsabilità non me la voglio prendere. Smettiamola di dire che ci vogliono più risorse, cominciamo a spendere meglio quelle che abbiamo». Piuttosto «il sistema va rivisto subito», scandisce il ministro dell'Istruzione che si è detto anche favorevole «all'abolizione del valore legale del titolo di studio», anche se non la ritiene una priorità. Stamattina la Gelmini porterà al Consiglio dei ministri il decreto legge che reintroduce dopo 10 anni il voto in condotta, «non si può aspettare un anno». Scelta che «mortifica ancora il ruolo del Parlamento», dice il «ministro ombra» del Pd Maria Pia Garavaglia. Ma l'elenco dei propositi è lungo. C'è l'idea di «trasformare tutte le scuole in fondazioni» con la partecipazione delle famiglie. E ancora autonomia, parità scolastica, status giuridico distinto degli insegnanti, premi al merito. Cambierà l'ingresso al lavoro dei prof, «un praticantato sostituirà i due anni post laurea».
G. G. V. |