FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3793897
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere- Servizi, sapere o valori? Famiglie divise sui "compiti" della scuola

Corriere- Servizi, sapere o valori? Famiglie divise sui "compiti" della scuola

Al primo posto delle richieste la "spendibilità" del titolo di studio. Poi serietà, rigore e qualità delle conoscenze. I problemi maggiori nelle superiori Servizi, sapere o valori? Fami...

21/02/2005
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Al primo posto delle richieste la "spendibilità" del titolo di studio. Poi serietà, rigore e qualità delle conoscenze. I problemi maggiori nelle superiori

Servizi, sapere o valori? Famiglie divise sui "compiti" della scuola

I genitori si sono mobilitati sul tempo pieno e si interessano di materie e orari. Assente nelle discussioni il tema della formazione morale dei figli

Ginnasiali tecnici e periti classici, tempo pieno, normale, à la carte, orari flessibili, insegnamenti opzionali, competenze facoltative. È la new schola italiana, quel tanto di inglese e quel po' di latino. Il dibattito sulla riforma continua a inanellare formule di ingegneria didattica, e dimentica, per il momento, due cose. La famiglia (cosa chiede la famiglia alla scuola?) e quattro righe dell'articolo 2 della Legge 28 marzo 2003, n. 53 (quando si discute del contenuto "spirituale" della nuova scuola?). E allora, dove stanno i genitori? Da quando il ministero ha aperto un forum telematico, sul sito www.istruzione.it sono arrivate migliaia di email. Non piace a tutti la "cultura liceale" da sancire per legge. Un'impresa assai ardua del resto. Il confronto coinvolge tutti. "A furia di parlare di quale scuola dovrebbe avere l'Italia, la scuola si è fatta da sola. E male. Manca la domanda chiara delle famiglie e delle imprese, e l'adeguata risposta del sistema". Una convinzione forte per Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis. Ma il professore lancia un altro affondo. "Si mandano i figli a scuola, ci si sforza per farli arrivare all'università, ma se poi la laurea è in fisica o in scienze della comunicazione è secondario".
Ma allora la famiglia cosa chiede davvero alla scuola? C'è stata una grande mobilitazione sul "tempo pieno" nella scuola primaria. I genitori delle grandi città hanno chiesto prima di tutto un tempo "lungo". Madri e padri lavoratori hanno ribadito un'esigenza vera: la scuola deve anche essere un "servizio".
Adesso il problema si accende per le superiori. Gli osservatori più attenti mettono in allarme: "si studia troppo poco", "la scuola non riesce più a garantire competenze", "troppe educazioni e stimolazioni, o insegno italiano o faccio altro". E così si arriva ai "genitori generici", ai "professori generici", a "competenze generiche". Si sta al ribasso.
La famiglia chiede prima di tutto la "spendibilità" del titolo di studio. Vuol dire posto di lavoro adeguato. Poi, nella realtà, la speranza è di un posto di lavoro qualsiasi.
La scuola dovrebbe saper collocare le persone giuste al posto giusto. Ma le variabili sono troppe e per i genitori diventa sempre più difficile investire nel futuro dei figli. Allora si sta al minimo. Si chiede un servizio da misurare con gli standard di produzione ed efficienza. Manager e tutor produrranno il cittadino colto e professionalizzato e flessibile.
In seconda battuta, la famiglia chiede serietà e rigore negli studi (ma contesta la selezione) e la qualità dell'insegnamento.
Infine, si interroga sul contenuto di tali insegnamenti. Con buona pace del risultato finale. E dimentica di interrogarsi su un altro problema. Quattro righe, al comma b, art. 2, della legge delega: "Sono promossi il conseguimento di una formazione spirituale e morale, anche ispirata ai principi della Costituzione, e lo sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, alla comunità nazionale ed alla civiltà europea". Temi troppo importanti per non essere discussi. E' compito della scuola? Anche, ma quali sono i confini. Il legislatore non lo dice ancora, la famiglia discute delle materie e degli orari, ma non ancora della formazione spirituale dei figli. Si entra nel cuore dell'educazione: i saperi stanno intorno, i valori al centro. Cosa si chiede davvero alla scuola?
Giuseppe Tesorio


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL