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Corriere: Se tutti son promossi è iniziata la decadenza

E' un brutto segno quando nelle scuole tutti vengono promossi, quando i genitori chiedono agli insegnanti di essere indulgenti, quando la competizione viene condannata, quando ci si abitua alla mediocrità. Vuol dire che è iniziata la decadenza

16/10/2006
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Corriere della sera

Tutte le grandi civiltà sono sorte come rottura della tradizione.Esplode allora una straordinaria creatività. Le grandi piramidi sono state costruite all' inizio della civiltà egiziana, la Muraglia all'inizio di quella cinese, le grandi cattedrali al primo risveglio dell'Europa. I maggiori poeti, i creatori della lingua, Omero, Virgilio, Dante, Shakespeare appaiono all'inizio, quando un intero popolo aspetta una lingua per parlare. In queste epoche feconde tutti sono esigenti e gli artisti, gli scienziati stimolati a creare. Per questo in città come Atene nell' antichità o a Firenze nel Rinascimento c'erano tanti geni. Ed è per lo stesso motivo che oggi gli Stati Uniti hanno tanti premi Nobel.Però tanto i popoli come gli individui tendono a fermarsi. Si compiacciono di quanto hanno fatto, si vantano delle proprie glorie passate. Non si pongono più sfide, non pensano più in grande, non hanno più il coraggio di sognare, di combattere, di competere. E' un brutto segno quando nelle scuole tutti vengono promossi, quando i genitori chiedono agli insegnanti di essere indulgenti, quando la competizione viene condannata, quando ci si abitua alla mediocrità. Vuol dire che è iniziata la decadenza. Perché anche per restare fermi, per non arretrare, bisogna costantemente sforzarsi di fare meglio di prima. Perciò chi si trova a vivere in una società stagnante, se non vuol farsi risucchiare, è bene che se ne vada. Oppure deve trovare in se stesso la forza di cambiare, di porsi nuovi problemi, nuove mete, di rimettersi in gioco, di rischiare.www.corriere.it/alberoni</paragraph

Tutte le grandi civiltà sono sorte come rottura della tradizione.

Esplode allora una straordinaria creatività. Le grandi piramidi sono state costruite all' inizio della civiltà egiziana, la Muraglia all'inizio di quella cinese, le grandi cattedrali al primo risveglio dell'Europa. I maggiori poeti, i creatori della lingua, Omero, Virgilio, Dante, Shakespeare appaiono all'inizio, quando un intero popolo aspetta una lingua per parlare. In queste epoche feconde tutti sono esigenti e gli artisti, gli scienziati stimolati a creare. Per questo in città come Atene nell' antichità o a Firenze nel Rinascimento c'erano tanti geni. Ed è per lo stesso motivo che oggi gli Stati Uniti hanno tanti premi Nobel.

Però tanto i popoli come gli individui tendono a fermarsi. Si compiacciono di quanto hanno fatto, si vantano delle proprie glorie passate. Non si pongono più sfide, non pensano più in grande, non hanno più il coraggio di sognare, di combattere, di competere. E' un brutto segno quando nelle scuole tutti vengono promossi, quando i genitori chiedono agli insegnanti di essere indulgenti, quando la competizione viene condannata, quando ci si abitua alla mediocrità. Vuol dire che è iniziata la decadenza. Perché anche per restare fermi, per non arretrare, bisogna costantemente sforzarsi di fare meglio di prima. Perciò chi si trova a vivere in una società stagnante, se non vuol farsi risucchiare, è bene che se ne vada. Oppure deve trovare in se stesso la forza di cambiare, di porsi nuovi problemi, nuove mete, di rimettersi in gioco, di rischiare.

www.corriere.it/alberoni


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