Corriere: Scuola Verifiche a settembre solo per pochi «rimandati»
Debiti, scrutini a giugno E meno ore a scuola Pronte le linee guida del ministero sui corsi di recupero
La mossa per evitare i ricorsi da chi verrà respinto a settembre dopo verifiche effettuate fuori tempo massimo
ROMA — Frenetiche consultazioni sono in corso al ministero dell'Istruzione per evitare che la partita dei debiti scolastici, da chiudere entro i primi giorni di settembre, si trasformi in un boomerang. I dirigenti di viale Trastevere stanno mettendo a punto una circolare che, si spera, dovrebbe mettere a posto le cose: via le norme troppo rigide volute dall'ex ministro Fioroni, più autonomia alle scuole. Soprattutto per completare più in fretta il lavoro iniziato e chiudere possibilmente la vicenda a giugno, al massimo entro i primi giorni di luglio, evitando di trascinarla fino a settembre con possibili negative conseguenze sul nuovo anno scolastico. I debiti scolastici potranno essere recuperati subito, salvando l'estate a molte famiglie. E la promozione (o la bocciatura) arriverà entro la prima settimana di luglio. Almeno nella stragrande maggioranza dei casi. La firma del nuovo ministro Mariastella Gelmini è attesa a giorni.
La situazione è ingarbugliata: fondi insufficienti per i corsi, norme complicate, rischio di un ingorgo di valutazioni all'inizio del nuovo anno scolastico, possibili ricorsi dei ragazzi bocciati con scrutini fuori tempo massimo. La scelta dell'ex ministro Fioroni per evitare il trascinamento automatico delle insufficienze dal primo anno di liceo all'università non è in discussione. Tuttavia, secondo gli esperti del ministro Gelmini, se non si cambiano subito alcune cose l'operazione potrebbe trasformarsi in un colossale flop.
Al ministero di viale Trastevere, dove la Gelmini si è appena insediata, hanno preso in esame varie soluzioni. Dall'ipotesi macchine indietro tutta, al rinvio dell'inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico.
Tutte scartate. È rimasta una sola via d'uscita: dare alle scuole carta bianca e sperare che funzioni. Non è la prima volta che ci si affida al buon senso. La circolare, sulla quale si lavora, dovrebbe contenere deroghe sul numero minimo di 15 ore per attivare un corso: se ne potranno fare anche di più brevi. Lo stesso discorso per il numero dei partecipanti. L'obiettivo è quello di tagliare i tempi per arrivare a settembre con il minor numero possibile, al massimo il 20 per cento, di ragazzi ancora alle prese con i debiti da recuperare. La circolare dovrebbe inoltre dare agli istituti garanzie sui fondi.
Dal ministero, in queste ore, nontrapelaquasinulla.Non sonoaffatto avvolti dal mistero, invece, i timori sull'«operazione serietà». Di sicuro aumenterà, anche se di poco, il numero dei respinti. Ma quelli che non saranno bocciati a giugno ma a settembre potranno tentare la strada del ricorso, contestando l'anomalia di scrutini fatti formalmente nel nuovo anno scolastico (che inizia appunto a settembre), oppure un eventuale cambiamento tra le fila dei docenti. Anche per evitare questi ricorsi il ministero spera di chiudere la partita prima di settembre.
Giulio Benedetti