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Corriere: Scuola, tutte le risorse negli stipendi

La replica dei sindacati: «Assunzioni doverose, giusto investire sugli insegnanti»

31/10/2006
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Corriere della sera

L'Associazione docenti: il governo taglia laboratori e aggiornamento

MILANO — Meno 90 per cento. Di tanto sono crollati gli investimenti della scuola italiana in laboratori scientifici, linguistici e informatici dal 2001 a oggi, mentre le risorse destinate agli stipendi sono cresciute arrivando a fagocitare il 96 per cento del budget (+19 per cento in cinque anni). In compenso chi lavora nell'istruzione dispone per l'aggiornamento professionale di 65 euro all'anno, meno di un quarto rispetto a un poliziotto e 20 volte meno di un militare. Le cifre sono fornite dall'Adi (Associazione docenti italiani) in uno studio pubblicato online. Il bersaglio è la Finanziaria: «Nella manovra non c'è nessuna ridistribuzione dei fondi a favore dei settori chiave dell'istruzione» denuncia Alessandra Cenerini, presidente dell'Adi. Per lei, che di mestiere fa la professoressa, la legge di bilancio alla voce scuola è quantomeno contraddittoria: «È sbagliato voler ridimensionare il numero degli insegnanti in Italia aumentando gli alunni per classe». In realtà la manovra risponderebbe a una «logica corporativa». L'obiettivo? Contrastare il ridimensionamento degli insegnanti voluto anche per avvicinare il nostro rapporto docenti/alunno a quello degli altri Paesi europei. Classi più numerose porterebbero infatti alla soppressione di 8.600 sezioni e alla fuoriuscita di 19.600 professori. Ma questo non succederà, ha garantito Prodi. Anzi ci saranno nuove assunzioni: 150 mila precari in tre anni. Ecco, le novità introdotte in Finanziaria servirebbero — secondo l'Adi — proprio ad allargare i settori in cui collocare personale: «Ecco perché si anticipa a due anni l'ingresso nella scuola dell'infanzia, viene ripristinato l'obbligo dell'istruzione a 16 anni, vengono istituite scuole separate per adulti, incoraggiato il biennio unitario invece di favorire i percorsi differenziati dopo la terza media». Infine l'affondo: «Tutto questo non ha niente a che vedere con questioni educative, è soltanto una faccenda corporativa» chiosa il rapporto dell'Adi.

Un'analisi fuorviante per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola: «Le nuove assunzioni riguardano precari che già lavorano nella scuola: sono 209 mila le persone che ogni anno vengono assunte a settembre e licenziate a giugno. Sulla stessa lunghezza d'onda Enrico Panini, segretario generale FLC Cgil: «Questa polemica sul numero eccessivo di docenti non tiene conto delle condizioni del nostro Paese: in Germania l'ultimo ragazzino analfabeta è stato censito nel 1570, in Italia nel 1970».

Criticata anche l'analisi condotta dall'Adi sulle novità introdotte dalla manovra: «Non ci sarà per esempio nessun anticipo nella scuola materna — assicura Panini — ma solo la possibilità di iscrivere i bambini sotto i tre anni alle cosiddette sezioni primavera, gestite secondo i criteri degli asili nido».


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