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Corriere-Scuola, sit-in dei precari: graduatorie da rifare

Bloccata la trattativa per il contratto: insegnanti pronti allo sciopero. I consumatori denunciano il caro-libri: prezzi saliti del 5% Scuola, sit-in dei precari: graduatorie da rifare Ieri l...

29/08/2002
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Corriere della sera

Bloccata la trattativa per il contratto: insegnanti pronti allo sciopero. I consumatori denunciano il caro-libri: prezzi saliti del 5%

Scuola, sit-in dei precari: graduatorie da rifare

Ieri la protesta davanti al ministero. La Moratti non cede: l'anno inizierà regolarmente

ROMA - I libri più cari, prima di tutto. Ma anche gli insegnanti pronti allo sciopero sul rinnovo del contratto e i precari sul piede di guerra per le graduatorie, come è successo a Roma e a Firenze. E ancora le aule non a norma. O le barriere architettoniche che complicano la vita ai 120 mila disabili. Riapre la scuola. E tanti nodi tornano al pettine. Il ministero dell'Istruzione tranquillizza: "Lavoriamo affinché tutti gli insegnanti siano in classe fin dal primo giorno. La copertura delle cattedre sfiora il 95 per cento: non ci saranno vuoti o rinvii". Ma alcuni problemi restano. La sperimentazione, ad esempio. Resta da decidere in quali istituti provare la riforma che abbassa l'età d'iscrizione per le materne e le elementari: 700 domande, 200 posti e tante polemiche.

PRECARI - Protestano gli insegnanti precari, 40 mila per le superiori, 100 mila in tutto. Una cinquantina di loro ha manifestato ieri davanti al ministero dell'Istruzione: sono arrivati da tutta Italia, soprattutto da Abruzzo e Sardegna. Cosa chiedono lo spiega Alessandra Cristofani, portavoce di uno dei movimenti provinciali che li raggruppa: "Le graduatorie vanno rifatte. Noi siamo vincitori di concorso, ma chi invece ottiene l'abilitazione con le scuole di specializzazione a pagamento prende più punti e ci sorpassa. Come dire: meglio pagare che studiare". Il ministero non cambierà le graduatorie. E Roberto Drago, consigliere del ministro, aggiunge: "I supplenti arriveranno all'inizio dell'anno e saranno pagati regolarmente. Spesso in passato sono stati assegnati solo a dicembre, con uno stipendio che tardava mesi". Clima di insoddisfazione anche a Firenze, dove ieri tre insegnanti hanno chiesto l'intervento dei carabinieri nell'istituto Beato Angelico per presunte irregolarità nel bando di pubblicazione delle cattedre disponibili.

BIDELLI - La Finanziaria dell'anno scorso consente alle scuole di affidare all'esterno i ruoli coperti dai lavoratori ausiliari: bidelli e applicati di segreteria. "E' un sistema sbagliato - dice Enrico Panini della Cgil -: fa salire i costi e fa funzionare peggio la scuola, il personale è meno esperto".
CONTRATTO - Il contratto della scuola, che riguarda un milione di persone, è scaduto alla fine del 2001. "Ma la trattativa - spiega Daniela Colturani della Cisl - è in alto mare: manca ancora l'atto di indirizzo del ministero della Funzione pubblica". I capi d'istituto hanno una rivendicazione in più: "I nostri stipendi - spiega Giorgio Rembado, dell'associazione presidi - vanno allineati al resto della dirigenza statale". E non si esclude lo sciopero.

EDIFICI - Molti dei 10.200 edifici scolastici italiani non sono in buone condizioni. Il 13 per cento è stato costruito prima del 1940. Spiega Fedele Ricciato, dello Snals: "Specie al Sud si fa ancora lezione in appartamenti, negozi, addirittura garage". Persino peggio per le barriere architettoniche. Ancora Ricciato: "Ci sono nella stragrande maggioranza degli istituti. In barba alla legge".
E il numero degli studenti disabili è in crescita: 124.155 nel 2000, l'1,65% del totale contro l'1,27% di dieci anni prima. Il ministero sta lavorando a un'anagrafe degli edifici per decidere dove e come intervenire. Tutte le scuole devono essere messe a norma entro il 2004. Negli ultimi 6 anni è stato stanziato un miliardo e mezzo di euro.

CARO LIBRI - Effetto euro anche per la scuola. Secondo un'indagine dell'Acu, Associazione consumatori utenti, il prezzo dei libri è aumentato rispetto all'anno scorso di circa il 5%. Quasi il doppio del tetto fissato dal ministero, 2,7%. Alcuni prezzi sono cresciuti del 40%.
Lorenzo Salvia


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