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Corriere-Scuola, saranno assunti quarantamila precari

ministro: è il provvedimento più importante degli ultimi 4 anni Scuola, saranno assunti quarantamila precari Annuncio della Moratti. I sindacati: gli obiettivi erano più alti ROMA - Il ...

25/06/2005
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Corriere della sera

ministro: è il provvedimento più importante degli ultimi 4 anni
Scuola, saranno assunti quarantamila precari
Annuncio della Moratti. I sindacati: gli obiettivi erano più alti
ROMA - Il numero si è via via ridotto, ma alla fine per 35 mila insegnanti precari l'attesa è finita. A settembre saranno di ruolo. Finirà la condizione di incertezza anche per 5 mila tra assistenti, tecnici e amministrativi. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che autorizza Letizia Moratti a fare nuove nomine a tempo indeterminato. "È il provvedimento più importante degli ultimi quattro anni - ha detto la responsabile dell'Istruzione - dopo l'assunzione di 62 mila persone, tra docenti e non, del 2001 (ma per 30 mila il provvedimento era stato deciso dal governo di centrosinistra, ndr ) proseguita, nell'anno 2004-2005, con l'immissione in ruolo di altri 24 mila tra docenti, assistenti, tecnici e impiegati". "Le assunzioni - ha aggiunto il premier Silvio Berlusconi - non costano nulla in più allo Stato, non comportano un aumento dei livelli retributivi, con grande soddisfazione di Siniscalco".

POSTI ANCORA VACANTI - Per i sindacati le assunzioni nella scuola si sono finalmente sbloccate. Questo rappresenta un successo, però parziale. Troppi posti sono ancora vacanti. E il tanto atteso piano triennale per coprirli tutti o quasi? Viale Trastevere aveva chiesto di ingaggiare a tempo indeterminato 57 mila docenti per il prossimo anno e a seguire 12 e 19 mila, totale 88 mila, a fronte di un numero di 100 mila posti vacanti. Ne sono stati assicurati 40 mila. Qualche altro giorno di ritardo e, per ragioni tecniche, non sarebbe stato possibile dare una cattedra da settembre neppure a questi professori. Le immissioni in ruolo per il 2006-7 e il 2007-8, invece, sono ancora oggetto di contrattazione con Siniscalco. Entro dieci giorni, annuncia il ministero dell'Istruzione, si dovrebbe conoscere la cifra. Sarà contenuta in un decreto interministeriale. Intanto circolano indiscrezioni: 20 mila più 10 mila, tutti docenti. Totale settantamila.

BRACCIO DI FERRO - La guerra al precariato è stata proclamata con molta enfasi alla fine di febbraio. "Assumeremo 200 mila precari in cinque anni": questo l'annuncio del ministro. Poi le trattative, rese sempre più difficili dalla situazione economica generale. Fino a pochi giorni fa il Tesoro non era disposto a concedere più di 60 mila posti in ruolo in tre anni: 20 mila a settembre e poi altri due scaglioni di uguale consistenza. Nella riunione del governo la Moratti è riuscita a strapparne, dopo un lungo braccio di ferro, 15 mila in più.

REAZIONI - Per lo Snals-Confsal è stato fatto comunque un primo importante passo, anche se per il segretario Gino Galati "ben più alti erano gli obiettivi". "Continueremo il nostro impegno - ha aggiunto - invitando tutte le forze parlamentari ad assumersi precise responsabilità perché la qualità della scuola può essere garantita solo dalla stabilità del personale". Non sono soddisfatti i sindacati confederali. "Si sbloccano le nomine - è stato il commento di Enrico Panini, Cgil scuola - però il decreto opera una inaccettabile speculazione sulla quantità delle immissioni in ruolo. Oltre 100 mila posti vacanti fra i docenti della scuola statale e solo 35 mila nominati in ruolo". Per i Ds si tratta di "una tardiva riparazione, forse in chiave elettorale".

I PRECARI - I diretti interessati, i precari, sono organizzati in diversi coordinamenti. Tra questi i Comitati insegnanti precari (Cip). Per il presidente, Gianfranco Pignatelli, le 35 mila assunzioni non contribuiscono ad eliminare la precarietà né a conferire più qualità alla scuola statale. "A fronte degli attuali 100 mila posti vacanti e dei 200 mila pensionamenti previsti per il 2007, il decreto copre poco più del 10 per cento del fabbisogno, dimostrandosi di grande impatto mediatico e scarso effetto pratico. Sarebbe stato più utile varare un programma pluriennale per la totale copertura delle disponibilità chiudendo, nel contempo, il rubinetto delle Sicsi (scuole di specializzazione per l'insegnamento) che, a getto continuo, inondano la scuola di giovani docenti senza futuro per autofinanziare gli atenei".
i
Giulio Benedett


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