Corriere-Scuola, prove di riforma Trento dice sì alla Moratti
Il ministro ha firmato un protocollo col presidente della Provincia autonoma Scuola, prove di riforma Trento dice sì alla Moratti Il testo di legge che ora è passato all'esame del Senato sarà...
Il ministro ha firmato un protocollo col presidente della Provincia autonoma
Scuola, prove di riforma Trento dice sì alla Moratti
Il testo di legge che ora è passato all'esame del Senato sarà applicato in via sperimentale dalle materne alle superiori. Il via a settembre
ROMA - La riforma scolastica partirà a Trento dal prossimo settembre. Dopo la Lombardia, è la Provincia autonoma a fare da "apripista" per collaudare la riforma della scuola targata Letizia Moratti. Proprio a Trento, infatti, verrà avviata in modo sperimentale in tutte le scuole che lo vorranno la proposta di riforma contenuta nel disegno di legge delega ancora in discussione al Senato.
E' quanto prevede il Protocollo d'intesa firmato ieri al ministero dell'Istruzione dal ministro Moratti e dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. Dalla nuova organizzazione del primo ciclo (scuola elementare e media, con l'abolizione dell'esame di quinta elementare) alla riformulazione del tempo-scuola, all'integrazione tra istruzione e formazione professionale e all'alternanza scuola-lavoro, la provincia di Trento, guidata dal centrosinistra, sarà dunque la prima a sperimentare i capisaldi dell'intera riforma. In realtà, a Trento già da alcuni anni vengono sperimentate forme innovative: istituti comprensivi, assolvimento dell'obbligo scolastico anche attraverso la frequenza della formazione professionale (scelta dal 20% degli studenti) e lo studio di due lingue straniere già alle medie.
"E' un primo passo concreto - ha affermato il ministro Moratti - perchè con la regione Trentino sperimentiamo alcuni punti qualificanti della nostra riforma; in particolare, la reale integrazione tra percorso di istruzione e formazione professionale, che la provincia autonoma di Trento collauda da alcuni anni. Il Trentino - ha aggiunto - ha un tasso di abbandono scolastico molto più basso della media, intorno al 3%, e da tempo sperimenta l'obbligo scolastico anche nella formazione professionale". Un punto che l'intesa però non prevede è l'anticipo a 5 anni e mezzo per l'accesso alle elementari: "E' un aspetto che non ci convince", ha concluso Dellai.
Schierati contro l'accordo i sindacati della scuola. "Il ministro Moratti - ha detto il segretario generale della Cgil-Scuola, Enrico Panini - sta sottoscrivendo, in diverse regioni, intese con i presidenti relative al sistema di istruzione di formazione. Respingiamo decisamente questi accordi regionali diffusi, il cui esito vuole essere quello di mettere di fronte al fatto compiuto il Parlamento e il paese tutto, in assenza di un quadro legislativo e di regole comuni in materia scolastica e formativa".
Accordo bocciato anche dalla Uil. "A Trento - spiega il segretario della Uil-Scuola Di Menna - siamo il sindacato più rappresentativo ma non abbiamo sottoscritto questa intesa". La Uil, infatti, vede in tali accordi "un passaggio di competenze dallo Stato alla provincia autonoma" ma senza le "garanzie necessarie".