Corriere-Scuola, partenza con sciopero
Scuola, partenza con sciopero I sindacati: troppe incertezze inevitabile una risposta forte L'agitazione coinvolgerà 100 mila docenti e 1.300 istituti, dalle materne alle superiori "Un avvio ...
Scuola, partenza con sciopero I sindacati: troppe incertezze inevitabile una risposta forte
L'agitazione coinvolgerà 100 mila docenti e 1.300 istituti, dalle materne alle superiori
"Un avvio dell'anno scolastico all'insegna della precarietà non può che dar luogo a una risposta forte da parte di tutte le organizzazioni sindacali". Commenta così Maria Grazia Fabrizio, segretario generale della Cisl di Milano, la decisione di Cgil, Cisl e Uil, di indire uno sciopero generale per il 10 settembre prossimo, primo giorno di scuola. Allo sciopero, proclamato per la prima ora di lezione, aderirà tutto il personale delle scuole di ogni ordine e grado. Motivo della protesta, i tagli agli organici e le mancate assunzioni di docenti a tempo indeterminato.
Secondo le segreterie regionali dei sindacati, lo sciopero si è reso necessario per denunciare la "grave situazione" determinata dal taglio di 1.185 posti (più di 700 nella sola provincia di Milano) a fronte di un aumento di 12 mila allievi. I sindacati protestano inoltre contro la mancata autorizzazione da parte del ministero, delle assunzioni a tempo indeterminato per coprire le 12 mila cattedre attualmente occupate da personale precario. "La situazione attuale sull'organico - si legge nel comunicato inviato dai sindacati alla Direzione scolastica regionale - è in contrasto con le assicurazioni fatte dal ministro al tavolo del confronto nazionale. Ciò corrisponde in maniera del tutto inadeguata alla richiesta delle scuole per progetti mirati e mette in discussione qualità del servizio e livelli occupazionali. Non verranno garantiti: la continuità dell'insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare; gli interventi per gli alunni stranieri; il servizio per la scuola dell'infanzia".
Allo sciopero prenderanno parte circa 100 mila insegnanti e 1.300 scuole. L'agitazione, da tempo annunciata, ha compattato i sindacati confederali. Anche la Cisl, che inizialmente sembrava aver dato credito alla riforma, sembra adesso decisamente sul piede di guerra. "Bisogna partire dal principio - sostiene Maria Grazia Fabrizio - che qualsiasi progetto di riforma non può prescindere dal coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati: genitori, docenti e organizzazioni sindacali che li rappresentano. La risposta unitaria dei sindacati dimostra che la preoccupazione è forte, che esistono grossi problemi legati alla tenuta complessiva del sistema scolastico. Problemi legati ad un'incertezza generale e all'eccessiva flessibilità dell'insegnamento. Quando si parla di scuola, ritengo che ogni sperimentazione vada presa a dosi molto piccole".
Luca Galassi