Corriere: Scuola, niente maturità con i «debiti»
Da quest'anno si comincia con le terzultime classi. Negli istituti corsi di sostegno per aiutare gli alunni
Il nuovo decreto Fioroni: dal 2008 tutte le insufficienze vanno recuperate
MILANO — Niente più esami di maturità per chi non salda i debiti formativi. È quanto prevede il decreto firmato ieri mattina dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, relativo a «debiti e crediti formativi negli istituti medi e superiori».
«Basta con il condono per il 6 rosso» ha detto Fioroni nel corso della conferenza stampa di presentazione della riforma dell'esame di Stato, che comincia a prendere forma proprio dal decreto. La nuova maturità, ha spiegato il ministro, andrà a regime nell'anno scolastico 2008-2009, intanto, per gli studenti che quest'anno frequentano le terzultime classi (e che saranno maturandi nel 2008-09) entra in vigore già da subito il nuovo regolamento sui debiti, che l'anno prossimo verrà esteso alle penultime classi e nel 2008-2009 anche alle ultime. Secondo le nuove regole non potrà essere ammesso all'esame finale chi non avrà saldato i debiti formativi contratti negli anni precedenti in una o più discipline. «Il decreto — ha spiegato Fioroni — vuole mandare tre messaggi. Il primo agli studenti: basta con gli sconti. I debiti, nella vita, vanno onorati sempre. Chi fa sconti sulla preparazione dei ragazzi non li aiuta a costruirsi un futuro degno». Il decreto prevede anche che la scuola comunichi alle famiglie degli alunni le motivazioni dei debiti e invii un resoconto dettagliato sulle carenze dello studente. Proprio alle famiglie, ha detto il ministro, in quanto «principali alleate della scuola nel mestiere di istruire educando» è rivolto il secondo messaggio del decreto firmato ieri. Le famiglie, ha aggiunto Fioroni, «definiranno insieme ai professori le strategie per il recupero».
Per prevenire gli insuccessi scolastici e i debiti da «ripagare», il decreto raccomanda alle scuole di organizzare corsi di sostegno durante l'anno la cui attivazione è rimessa all'autonomia organizzativa e didattica della scuola. E questo è l'ultimo «messaggio», indirizzato alle scuole che diventeranno «i principali attori del sostegno e del recupero». In quest'ottica gli istituti avranno «più autonomia nell'utilizzo del capitolo di spesa per il recupero e nella scelta dei corsi per i quali potranno avvalersi di collaboratori esterni». «Abbiamo voluto dare un segnale forte — ha detto il ministro — per uscire da un frullatore mediatico ingeneroso, non per la gravità dei fatti che si sono verificati, quanto per l'esiguità dell'incidenza numerica di questi fatti in una scuola che lavora con capacità e serietà». L'altra novità prevista dal decreto riguarda il regime dei punteggi di accesso alla maturità: la nuova legge modifica il punteggio del credito scolastico, portandone il massimo da 20 a 25 punti, mentre i 5 punti di maggioranza, tolti a quelli del colloquio che passa da 35 a 30, sono distribuiti negli ultimi tre anni del percorso scolastico, rispettando le fasce corrispondenti alla media dei voti riportati dallo studente nello scrutino finale. Un maggiore aumento di punti è stato attribuito alla fascia corrispondente alla media dei voti da 8 a 10. «La parola d'ordine sarà "merito" — ha concluso Fioroni —. Dobbiamo stimolare tutti a dare il meglio perché il livellamento verso il basso non aiuta nessuno».