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Corriere-Scuola, le ragioni dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil

Scuola, le ragioni dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil Il ... Scuola, le ragioni dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil Il direttore scolastico regionale Mario Dutto, in una intervista al Corrie...

17/11/2004
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Corriere della sera

Scuola, le ragioni dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil Il ...

Scuola, le ragioni dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil Il direttore scolastico regionale Mario Dutto, in una intervista al Corriere della Sera del 15 novembre, nel commentare le ragioni dello sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil Scuola, ritorna a esprimere, ancora una volta, un ingiustificato ottimismo sullo stato di salute della scuola lombarda. Non siamo in presenza, come afferma il direttore regionale, di un "uso ottimale delle risorse date": negli ultimi tre anni sono state tagliate le risorse che garantivano un'offerta di qualità che ora è fortemente diminuita e compromessa. Qualche esempio: il modello didattico e organizzativo di tempo pieno (che non sono le 40 ore a cui fa riferimento Dutto) funzionante lo scorso anno è stato diminuito tagliando compresenze e laboratori; l'apertura delle nuove sezioni di scuola dell'infanzia in Lombardia è garantita, dallo Stato, solo in orario antimeridiano; gli attuali 54 progetti per l'integrazione degli stranieri, a Milano, sono un quarto di quelli funzionanti tre anni fa, nonostante una crescita costante degli alunni stranieri e in particolare dei nuovi arrivi; con la sperimentazione dei corsi di formazione professionale nelle scuole, diverse centinaia di ragazzi e ragazze non frequentano più i corsi ordinari.
In sostanza: la qualità della scuola, anche in Lombardia, è peggiorata, perché sono state tagliate le risorse umane e finanziarie e perché la riforma incide negativamente anche nella nostra regione. Una regione nella quale, a differenza di altri Paesi europei che hanno scelto di mantenere scuole speciali per gli alunni con handicap e classi differenziate per gli stranieri, le istituzioni scolastiche sono aperte all'integrazione e alla multiculturalità: ma questo richiede risorse aggiuntive e attenzione da parte dell'amministrazione scolastica. Le scelte del governo vanno in direzione opposta: senza risorse queste esperienze positive finiscono. Ecco perché le ragioni dello sciopero del 15 novembre e il suo successo coinvolgono anche la Lombardia, che ha aderito massicciamente alla protesta e alla manifestazione di Roma. Non a caso, in questa regione la critica alla riforma è più estesa che in altre realtà, dalle scuole che non hanno scelto il tutor, all'opposizione di molti istituti tecnici e professionali alla sperimentazione regionale dei corsi di formazione professionale. In questo contesto, un ruolo importante e delicato lo stanno svolgendo i dirigenti scolastici.
A questi dirigenti la direzione regionale dovrebbe garantire maggior sostegno e supporto. Se si preferisce mandare solo messaggi di ottimismo la situazione non cambia e i problemi della scuola in Lombardia non potranno essere risolti.
Wolfango Pirelli
segretario generale Federazione lavoratori
della conoscenza (Flc) - Cgil Lombardia


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