Corriere: Scuola, il Prc sceglie la piazza
Protesta contro il governo. Fioroni: gli eviterò la fatica, il contratto sarà rinnovato
Giordano: sarò con i sindacati allo sciopero del 16 aprile
ROMA — Dopo i Dico e la politica estera anche la scuola divide la maggioranza. Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, ha annunciato che il 16 aprile sarà in piazza contro il suo governo al fianco dei sindacati confederali per il rinnovo del contratto dei prof scaduto da quasi due anni. «Io sosterrò lo sciopero della scuola, sarò alla manifestazione per chiedere al governo esattamente quello che chiedono i sindacati», ha annunciato ai microfoni di Radio Popolare. Precisando poi: «Ma penso che quando ci sono manifestazioni contro il governo, per questioni di stile, è meglio che i ministri non vadano». E per ora nessun altro leader della maggioranza ha ancora annunciato la propria adesione alla protesta.
Contratto scaduto, difficoltà per l'ampliamento del tempo pieno a causa dei tagli previsti dalla Finanziaria, stipendi arretrati dei supplenti, sindacati all'attacco: per il ministro Fioroni si annunciano settimane di fuoco. Diversi nodi stanno giungendo al pettine e a sinistra, nella maggioranza, c'è chi comincia a smarcarsi. «Questa protesta del mondo della scuola è del tutto comprensibile: il personale della scuola attende da 15 mesi il rinnovo del contratto», ha affermato la senatrice dei Comunisti italiani Maria Pellegatta, vicepresidente della Commissione Istruzione.
Il ministro dell'Istruzione sdrammatizza: «Manifestare è sempre una fatica. Mi auguro di impedire a Giordano la fatica risolvendo il problema prima del 16 aprile». «Giordano — dice Fioroni — sostiene le rivendicazioni sindacali rispetto al contratto che va rinnovato e alle risorse che devono contenere, come da me richiesto, i risparmi del biennio 2004-2005 che per legge vanno reinvestiti nel nuovo contratto della scuola». Per Fioroni il contratto si farà: il denaro verrà trovato anche se «dal 1990 a oggi le risorse della scuola sono state depauperate di 4,4 miliardi di euro». Parole accolte con soddisfazione dal segretario di Rifondazione. E i sindacati? «Apprezziamo le intenzioni del ministro — è la replica di Enrico Panini, Cgil scuola — ma ora alle promesse devono seguire i fatti».
Per l'opposizione l'Unione ora ha difficoltà ad andare d'accordo anche sulla scuola. «Questo governo non riesce più nemmeno a pagare gli insegnanti precari — ha dichiarato Giuseppe Valditara, responsabile scuola e università di An —. La spaccatura che emerge su un tema che aveva contribuito alla vittoria dell'Unione significa che il governo Prodi è ormai al capolinea».
«Ma penso che quando ci sono manifestazioni contro l'esecutivo, per questione di stile, è meglio che i ministri non vadano