Corriere-Scuola, il 24 marzo sarà sciopero generale Rotte le trattative su contratto e assunzioni
LA PROTESTA Scuola, il 24 marzo sarà sciopero generale Rotte le trattative su contratto e assunzioni I sindacati: "Mancano 21 mila nomine, situazione drammatica con i tagli previsti" RO...
LA PROTESTA
Scuola, il 24 marzo sarà sciopero generale Rotte le trattative su contratto e assunzioni
I sindacati: "Mancano 21 mila nomine, situazione drammatica con i tagli previsti"
ROMA - Torna alta la tensione nel mondo della scuola. E' fissato per lunedì 24 marzo, infatti, lo sciopero generale di insegnanti e personale non docente. La protesta è stata proclamata da Cgil, Cisl, Uil e Snals. Anche la Gilda potrebbe aderire. Praticamente ci sono tutti, come poche volte è avvenuto in passato. Per dire no alla "logica perversa dei tagli portata avanti da questo governo". A ricompattare il fronte sindacale, che negli ultimi mesi si era diviso su più punti, è stata soprattutto la questione del contratto: riguarda un milione di lavoratori ed è scaduto da 14 mesi. Ma sul tappeto ci sono altri due problemi: la mancata immissione in ruolo dei precari e il timore di nuovi tagli agli organici. Ieri l'ultimo tentativo per evitare lo sciopero. Fallito: l'incontro tra ministero e sindacati si è concluso con un nulla di fatto.
La protesta del 24 sarà solo l'ultimo atto di una serie di iniziative. Si comincia il 3 marzo. Per tutta la settimana si terranno oltre 10 mila assemblee nelle scuole. Poi si passerà al volantinaggio: il 17 negli istituti, il giorno dopo davanti ai portoni di Comuni, Province e altri uffici pubblici. Il 20 e il 21 saranno invece le giornate delle e-mail e dei fax di protesta inviati alla presidenza del Consiglio, oltre che ai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia.
Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, parla di "questione che oramai ha assunto una valenza politica". E spiega: "Siamo di fronte ad una situazione drammatica, perché c'è il rischio concreto che questo rinnovo contrattuale salti per davvero". Fedele Ricciato, dello Snals, spiega la questione dell'immissione in ruolo: "Nell'anno scolastico 2002-2003 ci dovevano essere 21 mila nomine tra docenti e personale amministrativo. Non sono state fatte per un preciso disegno politico: l'obiettivo di questo governo è tagliare gli organici della scuola pubblica". Rincara la dose Daniela Colturani, della Cisl: "Il risultato di questa politica è una precarizzazione dei posti di lavoro con grave danno per la qualità dell'insegnamento". Il sottosegretario Valentina Aprea replica che "nella riforma sono previsti finanziamenti proprio per le nuove assunzioni". Ma non basta. Dice Massimo Di Menna, della Uil: "Sullo sciopero si può fare ancora marcia indietro. Ma solo se nel frattempo viene firmato il contratto".