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Corriere: Scuola e salari, «strappo» di Bonanni

Gelmini: ci ripensi. Attacco a Brunetta, che replica: sconcerto e amarezza, ma andiamo avanti

05/10/2008
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Corriere della sera

Il sindacato

La minaccia di uno sciopero generale sui redditi. Epifani soddisfatto

Il leader Cisl: «Sì a una manifestazione unitaria contro la riforma scolastica». Cortei di protesta in tutta Italia
ROMA — Non è un Raffaele Bonanni conciliante quello che ieri dal palco del Palazzetto dello sport, dov'erano riuniti quadri e dirigenti della Cisl, ha minacciato uno sciopero contro il governo, prefigurato una manifestazione unitaria contro la riforma della scuola del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, puntato il dito contro il responsabile della Funzione pubblica, Renato Brunetta.
Posizioni così nette, al punto da configurare una sorta di svolta nella politica della Cisl. Toni ben più morbidi c'erano stati, ad esempio, nella vertenza Alitalia, nella quale Bonanni ha garantito dal primo momento il consenso alla proposta sostenuta dal governo, prendendo le distanze dalla Cgil, accusata di «sfascismo». Ieri il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, senza mai nominare Bonanni, ha accolto «con soddisfazione » l'ipotesi di uno sciopero unitario della scuola, definendola «positiva». La data potrebbe essere il 31 ottobre.
La reazione dei membri del governo è stata invece incredula. «Mi auguro che la Cisl possa riflettere e ragionare all'interno del piano senza arrivare a una mobilitazione» ha detto il ministro Gelmini. E nella giornata in cui in tutta Italia si sono moltiplicate le manifestazioni contro la riforma, Gelmini ha commentato: «Sono figlia di una maestra: ritengo di avere una certa sensibilità per il ruolo degli insegnanti».
Irata la replica di Brunetta, cui Bonanni ha chiesto di partecipare a meno talk show («Basta con le pagliacciate!») e rinnovare i contratti degli statali. «Esprimiamo sconcerto, disappunto e amarezza per le parole espresse da Bonanni - si legge in una nota in cui si enumerano i provvedimenti già promossi dal dicastero -. Non scenderemo allo stesso livello, continuando a fare seriamente il nostro lavoro».
Ma l'attacco di Bonanni è andato oltre le specifiche vertenze e dritto al cuore del governo perché, secondo il segretario della Cisl, il responsabile delle politiche restrittive di Gelmini e Brunetta è il «lupo famelico», il «tagliatore »: il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Bonanni ha chiesto al governo un tavolo per discutere la restituzione fiscale a lavoratori e pensionati e l'adozione di misure anti-cicliche. «Su questi temi - ha detto, ricevendo gli applausi più convinti della platea - daremo un giudizio. E se le richieste non saranno accolte, faremo sciopero, e sarà uno sciopero che vale doppio, perché non è uno sciopero politico».
La Cisl «unisce, contratta, si mobilita» è stato lo slogan della manifestazione di ieri. La stagione del dialogo della Cisl con l'esecutivo Berlusconi è dunque già finita? Torna l'unità sindacale? Certo Bonanni pare aver sofferto molto i fischi subiti per il ruolo assunto nella vertenza Alitalia in cui il governo, pur non volendo, ha finito per concedere alla Cgil maggiore visibilità. Forse per non ripetere l'errore, la Cisl tenta di recuperare centralità e un ruolo di mediazione, rifiutando quella del Pd: «Non abbiamo bisogno di badanti». Bonanni comincia proprio dalla vertenza con Confindustria sul rinnovo del modello contrattuale, evitando accuratamente d'impegnare la propria firma. Ieri, pur continuando a accusare la Cgil di giocare su numeri «sbagliati» e invitando Epifani a un ripensamento, ha proposto agli industriali una correzione che possa scongiurare l'accordo separato. Si tratterebbe di rendere realmente esigibile il secondo livello di contrattazione, la cui applicazione nella nuova normativa sarebbe invece «soltanto» incentivato fiscalmente, secondo le promesse del governo.
Sul punto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, resta scettico: «Abbiamo fatto una lunghissima trattativa sulla nostra piattaforma e siamo arrivati a soluzioni non facilmente modificabili ».
Antonella Baccaro


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