Corriere-scuola, diploma o qualifica per tutti
scuola, diploma o qualifica per tutti Riforma Moratti: formazione professionale, in classe fino a 18 anni. Ridotta la durata dei licei ROMA - La formazione professionale acquista importanza e ...
scuola, diploma o qualifica per tutti
Riforma Moratti: formazione professionale, in classe fino a 18 anni. Ridotta la durata dei licei
ROMA - La formazione professionale acquista importanza e dignità al pari dei licei. A 14 anni si sceglie tra istruzione e formazione. Anche i diplomati della formazione possono iscriversi all'università e alla formazione superiore. Sono le principali novità della riforma Moratti, che prevede 12 anni di percorso scolastico invece degli attuali 13 e tiene in vita le elementari e medie, riducendo a 4 gli anni delle superiori. La commissione presieduta dal pedagogista Giuseppe Bertagna ha ipotizzato la nuova architettura della scuola che porterà alla riscrittura della legge 30 del 2000, la Riforma dei cicli voluta dall'ex ministro Luigi Berlinguer. Il rapporto Bertagna sarà sottoposto il 19 e 20 dicembre al vaglio degli Stati generali dell'Istruzione. Poi il governo dovrà fare una nuova proposta su cui si pronunceranno il Parlamento e le Regioni. La partenza è prevista per il settembre 2002. Gli esperti della Moratti hanno lavorato sull'altra faccia del pianeta scuola, la meno nota, ovvero la formazione professionale. Sono convinti che con un piano di investimenti si potranno ottenere vantaggi sia per l'economia del Paese sia per il futuro di molti ragazzi oggi destinati ad essere espulsi dalla scuola.
OBBLIGO - Non si parla più di obbligo scolastico fino ai 15 anni. Questo principio viene sostituito dal diritto ad almeno una qualifica in 12 anni. La più immediata si ottiene dopo 8 anni di scuola di base e tre anni formazione professionale. Lo Stato tuttavia garantisce di restare in formazione fino a 18 anni, se non si è raggiunta almeno una qualifica.
INFANZIA - La scuola dell'infanzia (3-6 anni) resta facoltativa e triennale. Offre un "bonus" di un anno da spendere nell'ambito del percorso scolastico della formazione. Vuol dire che si può arrivare con un anno di anticipo alla fine del percorso scolastico, ovvero in 11 anni di formazione che diventano i dodici minimi garantiti grazie all'anno di credito.
SCUOLA DI BASE - Scompare il ciclo unico di sette anni. L'elementare e la media restano e quindi si accede al ciclo successivo a 14 anni e non più a 13 come prevedeva la riforma di Berlinguer. Gli otto anni saranno divisi, sotto il profilo didattico e della valutazione, in quattro cicli biennali. L'ultimo biennio è di orientamento alla scelta successiva. Ai ragazzi vengono offerte informazioni sugli sbocchi, dai licei alle qualifiche professionali. Le scuole devono aiutare gli studenti a scoprire le proprie attitudini offrendo l'opportunità di saggiare varie discipline. Ad esempio il latino. Questo "biennio didattico" si potrebbe considerare una miniriforma delle medie. Oggi dalla secondaria inferiore esce un 47 per cento di ragazzi con una valutazione di sufficienza, che corrisponde nella realtà a una ridotta possibilità di successo. Per una parte di questi giovani, condannati alla dispersione, è previsto un notevole rafforzamento della formazione professionale, che da settore svilito è destinata a diventare una delle due gambe su cui poggia il sistema nazionale di istruzione.
SUPERIORI - Si sceglie a 14 anni e non a tredici come prevedeva la riforma Berlinguer. Ci sono quattro filoni: l'istruzione, ovvero i licei, di durata quadriennale, per quanti intendono iscriversi all'università o alla formazione superiore. La formazione secondaria a tempo pieno quadriennale per i ragazzi che puntano ad una specializzazione tecnica, senza escludere però l'iscrizione ad una facoltà o alla formazione superiore. La formazione triennale è per chi si accontenta di una qualifica di primo grado e non di un diploma. Oggi questo titolo si può ottenere anche con corsi biennali presso le regioni. Ma dopo un anno integrativo potrebbe ottenere ugualmente il diploma. Infine la formazione in alternanza scuola-lavoro. Che poi vuol dire: a 15 anni, dopo un anno di formazione secondaria, un giovane si divide tra scuola e lavoro, tra due o tre giorni di studio in un centro di formazione e l'azienda. Questa alternanza può essere proseguire fino a 21 anni, con la possibilità di sostenere l'esame di stato e quindi passare all'università o alla formazione superiore. Nei primi due anni di questi quattro filoni è possibile il passaggio tra le diverse opzioni grazie al laboratori per il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti, che sostituiscono le "passerelle" della precedente riforma.