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Corriere: «Scegliamo gli insegnanti come i calciatori»

Il fisico Nicola Cabibbo: ho studiato al classico e i miei erano bravi, ma erano altri tempi L’età elevata dei docenti può anche essere un’occasione da non perdere: bisogna sostituirli con giovani selezionati e di qualità

18/06/2009
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Corriere della sera

di NICOLA CABIBBO

I dati del rapporto Ocse sulla scuola italiana colpiscono negativamente ma non sorprendono del tutto. Il rapporto dice che, nelle materie scientifiche, i nostri studenti di 15 anni sono indietro di due terzi di anno rispetto alla media europea. Ricordo che al liceo classico «Tasso» di Roma, la mia scuola, c’erano delle straordinarie professoresse di fisica e matematica che mi hanno insegnato ad amare queste materie. Ma erano altri tempi. La carriera scolastica era stimata e attirava persone di qualità. Oggi non è più così. Non si fanno concorsi per selezionare gli insegnanti più preparati e le assunzioni seguono la regola di sistemare persone che si trovano in ruoli precari. All’estero, in particolare nei Paesi asiatici, si sta investendo molto sulla formazione scientifica degli studenti. In Italia non avviene. Ma, senza questo tipo di conoscenza, data dalle materie scientifiche, non si può pensare al progresso del nostro Paese. Se non si crede nell’importanza delle scienze, se l’insegnamento e il successo non sono ritenuti fondamentali, è inutile parlare di prospettive future. I dati Ocse fanno riferimento alla media degli studenti. I ragazzi che studiano con me all’università sono bravissimi ma parliamo di un’élite che, in larga parte, sarà obbligata ad emigrare dando ulteriore linfa alla cosiddetta fuga dei cervelli. È chiaro che l’interesse per una materia deve essere indotto dall’insegnante. Per migliorare la qualità dell’insegnamento è fondamentale partire dal reclutamento dei professori.

Oggi, chi intraprende questa carriera ha davanti a sé magre prospettive: stipendi bassi, inferiori anche a quelli della Spagna, e un percorso pieno di intoppi burocratici. Per una vera riforma della scuola si deve partire da qui, dagli stipendi, dal restituire alla professione un prestigio sociale, dal rispetto verso i giovani insegnanti. Solo così la scuola potrà attrarre i migliori. Pensiamo alla cura con cui sono selezionati i giocatori di calcio. Lo stesso dovrebbe avvenire con gli insegnanti. Infine, l’età dei professori. In Italia è alta. Molti di questi insegnanti andranno in pensione nel giro di pochi anni. Un’occasione da non perdere a patto che sia gestita bene: sostituirli con giovani selezionati e di qualità.

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