Corriere-Roma-Università, 30 ore di protesta contro la riforma
La manifestazione promossa dai ricercatori "per portare la battaglia fuori dagli atenei" e sensibilizzare la cittadinanza Università, 30 ore di protesta contro la riforma Dalle 9 alle ...
La manifestazione promossa dai ricercatori "per portare la battaglia fuori dagli atenei" e sensibilizzare la cittadinanza
Università, 30 ore di protesta contro la riforma
Dalle 9 alle 13 lezioni in piazza Colonna, poi studenti e docenti a Trastevere per una non-stop fino a domani
"Trenta ore per salvare l'università". Dalla riforma Moratti, dicono i ricercatori e coloro che oggi riempiranno le piazze romane: dalle nove alle tredici, docenti terranno lezioni in piazza Colonna, poi a Trastevere, in piazza San Francesco d'Assisi, per una festa di protesta che durerà fino a venerdì. La Sapienza si è appena ripresa dalla notizia delle elezioni studentesche rinviate, che ecco una nuova protesta: stavolta, i tre atenei pubblici della Capitale si uniscono. Lezioni davanti alla casa del Governo e poi ventiquattr'ore a Trastevere. Trenta ore contro il ddl Moratti. Stavolta, la protesta si svolge fuori gli atenei. Stamattina, "lezioni" universitarie: solo che invece di svolgerle in aula docenti e studenti si ritroveranno davanti a Palazzo Chigi, in piazza Colonna; nel pomeriggio, in piazza San Francesco a Trastevere, ci saranno sia lezioni, sia attività "ludico-scientifiche" per i bimbi. Insomma, "un'occasione per trasformare una protesta in un appuntamento a disposizione anche della cittadinanza". Il programma, in effetti, è corposo: come detto, si comincia stamattina. "Perché lezioni in piazza? È un'occasione per avvicinare le università ai cittadini: grandi temi trattati in maniera divulgativa. E un'occasione per sensibilizzare la cittadinanza sulla protesta del mondo universitario, che ha come obiettivo il ritiro del Ddl di riforma della docenza universitaria presentato dal Ministro Moratti. Cosa non ci piace? Tra le tante cose - risponde il ricercatore Marco Merafina - non passa giorno senza che si parli dell'importanza della ricerca per far crescere la ricchezza del paese. E il Ministro che fa? Abolisce i ricercatori universitari. Si parla tanto di contrastare la fuga dei cervelli, ma il Ministro introduce un precariato di lungo termine (fino a 40 anni e oltre), con il risultato di invogliare le menti migliori ad andarsene. I fondi calano di anno in anno, ma il Ministro regala lo stipendio pieno ai professori part-time, senza chiedere di rinunciare alle attività professionali esterne". Alle nove stamani si comincia, "e non è un caso", con "Storia del pensiero evolutivo". Si finisce alle 12,30 con "Diritti dell'uomo e libertà di coscienza".
Alle tredici, ricercatori e docenti in protesta, si sposteranno a Trastevere. Cerimonia d'apertura e dibattito fino alle 16,30, quando il programma prevede "Giocando con la scienza, attività ludico-didattiche per bambini, ragazzi e chi ha voglia di giocare. Con un astrofisico, un chimico e un informatico". Alla stessa ora, e fino alle 18, "spettacoli vari di teatro di strada e di intrattenimento musicale". A seguire "concerto di un gruppo di sassofoni", e alle 20,30 dibattito con Umberto Guidoni (astronauta e deputato europeo). Altro concerto alle 22 e, dalle 24, "notturno a sorpresa". Dalle nove di domani mattina, altri incontri e dibattiti, fino alle 13. I ricercatori si sposteranno poi all'università per elaborare un documento da sottoporre al ministro. "I risultati del ddl Moratti - dice Marco Merafina - saranno, a nostro parere, pessimi. Innanzitutto perché tutti i docenti, anche quelli che ora dedicano tutto il loro tempo all'università, presto saranno fatalmente invogliati a prediligere l'attività privata. E poi perché, semplicemente, peggiorerà la qualità della didattica". Per questo, dicono, vanno a fare lezione a palazzo Chigi.
Al. Cap.
Cronaca di Roma