Corriere-Roma-Supplenti, niente più telegrammi di chiamata
La spesa del Comune per dettare al telefono le convocazioni dei vice-maestri era arrivata a 454 mila euro in due mes...
La spesa del Comune per dettare al telefono le convocazioni dei vice-maestri era arrivata a 454 mila euro in due mesi
Supplenti, niente più telegrammi di chiamata
Se ad ogni avvio d'anno scolastico comincia una velocissima corsa a ostacoli per far trovare maestri e professori in classe a tutti gli alunni, il Comune di Roma ha deciso di "tagliare" le spese dei telegrammi per le convocazioni dei supplenti. Ma ad oggi, giornata ufficiale d'inizio per 500 mila studenti romani, anche se molti istituti hanno anticipato, le carenze sono ancora tante. Soprattutto per gli insegnanti di sostegno, lettere e lingue. Secondo quanto riportato dal mensile "Tuttoscuola", negli ultimi due mesi, la spesa per i telegrammi dettati al telefono e inviati dalle scuole ai supplenti, ammonta a circa 454.622,22 euro (Iva esclusa). Una cifra che corrisponderebbe alla somma di tutte le bollette telefoniche, i cui oneri sono a carico del Comune. Stanco di pagare, il Campidoglio ha chiesto agli istituti il rimborso di quanto pagato perché si tratta di spese postali e quindi a carico dei bilanci scolastici.
Con una nota del luglio scorso, il Comune ha ufficialmente richiesto al Centro servizi amministrativi (ex provveditorato), la restituzione della somma utilizzata impropriamente. Il Csa ha quindi invitato i dirigenti scolastici a non inviare più telegrammi per via telefonica ma solo tramite gli uffici postali. Una decisione che porterà i già gracili bilanci delle singole scuole, a sopportare costi che, inevitabilmente andranno a "tagliare" attività, gite e laboratori per i ragazzi.
Nel 2004 gli ultimi professori sono arrivati intorno a Natale. Il Csa è corso ai ripari e quest'anno ha decentrato le nomine in 9 scuole-polo con risultati soddisfacenti. Ma se poi i "nominati" non possono essere anche "convocati" per mancanza di fondi?
Flavia Fiorentino