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Corriere-Roma-In classe, all'inseguimento delle ore d'inglese perdute

Rosa Amoriggi, preside del "Viscontino": il nostro sforzo è quello di non ostacolare la riforma senza cambiare l'offerta precedente In classe, all'inseguimento delle ore d'inglese perdute...

12/09/2004
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Corriere della sera

Rosa Amoriggi, preside del "Viscontino": il nostro sforzo è quello di non ostacolare la riforma senza cambiare l'offerta precedente

In classe, all'inseguimento delle ore d'inglese perdute

Nei corsi facoltativi priorità al recupero della lingua, ma ci sono anche lezioni di percussioni, scacchi o tattica sportiva

Alcuni faranno "percussioni senegalesi" per approfondire i ritmi matematici, altri si dedicheranno agli scacchi, al giornalismo, al teatro. Qualcuno vestirà i panni dell'archeologo o s'incamminerà sulle tracce degli antichi romani per studiare la storia e la cultura latina. Ma in molti, moltissimi laboratori "facoltativi" (le tre e le sei ore opzionali rispettivamente alle primarie e secondarie di primo grado) voluti dalla Moratti, si cercherà soprattutto di recuperare lezioni d'inglese "perse" a causa della riforma. Così ad esempio in due storiche ex medie del centro: "E' vero che i ragazzi studieranno una seconda lingua straniera - spiega Simona Pianese Longo, preside della "Luigi Settembrini" in corso Trieste - ma l'inglese resta sempre prioritario - e noi cercheremo d' integrarlo attraverso l'uso di strumenti informatici, laboratorio multimediale, conversazione, cineforum". Stessa scelta al "Viscontino" di via IV novembre. "Il nostro sforzo, come quello di molti altri capi d'istituto - aggiunge la preside Rosa Amoriggi - è stato proprio quello di non ostacolare troppo la riforma senza cambiare l'offerta precedente che alle famiglie e ai ragazzi andava benissimo". In altri istituti, come l'ex media Luigi Pirandello alla Magliana e le ex elementari Carlo Pisacane al Prenestino e Massimo Troisi alla Rustica, dove premono necessità diverse, come il "tempo pieno" perchè entrambi i genitori lavorano, queste ore sono "facoltative" solo sulla carta. "Abbiamo deciso di occupare questi spazi con inglese e informatica - racconta Bruna Sferra, insegnante della Pirandello e siccome riteniamo che le 27 ore curriculari della riforma non siano suffcienti a far entrare tutte le materie, per impedire che i ragazzi non le scelgano, le abbiamo inserite al centro della mattinata. Ci sono voluti anni per mettere su un'organizzazione che soddisfa insegnanti e genitori, non capiamo perchè ora dovremmo mettere tutto in discussione. Della riforma - assicura - applicheremo solo il minimo indispensabile per non incorrere nelle sanzioni ma il tutor in questa scuola non entrerà mai, qui siamo "tutti tutor"".
Tra quelli che non arretreranno di un passo per far posto alla Moratti, anche l'ex elementare Pietro Maffi di Primavalle: "Nelle iscrizioni di gennaio abbiamo offerto il tempo pieno a 40 ore e le 30 ore con due rientri, come negli anni precedenti ed eravamo perfettamente nella legalità - sottolinea la dirigente Renata Puleo - nessuno poi ci ha comunicato che dovevamo cambiare qualcosa e noi continuiamo a comportarci come sempre: il quartiere ci segue, i genitori si fidano e in primavera hanno anche occupato la scuola contro i tagli all'orario prolungato. Noi ci basiamo sulla sovranità degli organi collegiali che non hanno accolto nessuna novità della riforma e le delibere non sono mai state impugnate. Quindi lavoreremo su strumenti alternativi: libri di testo vecchi, schede, fotocopie ecc."
Sul fronte opposto, perfettamente in linea con i dettami della riforma, il 75° circolo dell'Eur (primaria) che già nel giugno scorso aveva convocato i genitori per scegliere i titoli dei "laboratori": "Ancora prima avevamo fatto la ricerca delle competenze tra i docenti - spiega la vicepreside Costanza Cipullo - e così, già dal primo giorno di scuola, giovedì prossimo, partiranno tutte le attività che in pratica sono costituite da integrazioni del programma perchè le famiglie temevano soprattutto che i figli perdessero ore di didattica".
"L'attività laboratoriale a scuola si faceva da tempo - conclude Giovana Proietti dell'ufficio scolastico regionale - perchè non è qualcosa legato a un luogo fisico ma si tratta di una metodologia e quindi si continua ad usare anche durante l'orario curriculare. La novità è quella di aver individuato degli spazi "extra" diversificando l'offerta in modo da non mandare tutti i bambini in tutti i laboratori, personalizzando le competenze e le conoscenze di ognuno".
Flavia Fiorentino


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