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Corriere-Roma-I bambini costretti a cambiare quartiere"

L'INTERVISTA "I bambini costretti a cambiare quartiere" Stefano De Caro (Cgil): "Nelle materne del Lazio ci sono mille piccoli in lista d'attesa" "Tra tutti gli inizi di anno sc...

07/10/2003
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Corriere della sera

L'INTERVISTA

"I bambini costretti a cambiare quartiere"

Stefano De Caro (Cgil): "Nelle materne del Lazio ci sono mille piccoli in lista d'attesa"

"Tra tutti gli inizi di anno scolastico che io ricordi, questo è sicuramente il peggiore". Dai tagli al "tempo pieno", all'esercito di precari, dalla mancanza di insegnanti di sostegno alle liste d'attesa nelle materne, Stefano De Caro, responsabile Scuola della Cgil di Roma e Lazio, ripercorre i temi "caldi" nella nostra regione. Perché un avvio così difficile?
"Secondo i piani della Moratti, al contrario, con l'anticipazione delle nomine al 31 luglio, tutto doveva funzionare alla perfezione dal primo giorno. Ma come al solito è stata una montatura pubblicitaria: dei 60 mila insegnanti della provincia di Roma, 10 mila hanno un contratto a tempo determinato e di questi, un terzo ha fatto ricorso con la possibilità che, a metà anno, per una sentenza del Tar si rimescolino le carte, mandando a rotoli continuità didattica e stabilità del ruolo dei docenti. Infine, nonostante quello che si dice, ancora oggi stanno facendo le ultime nomine".
Come vi state battendo per garantire il "tempo pieno" alle famiglie ?
"Lo facciamo denunciando continuamente le situazioni più gravi. Nel circolo didattco 191, ad esempio, sono state confermate due prime elementari a tempo pieno ma ci sono state richieste per sei: il principio è quello di ridurle sempre di più, quando invece si sarebbero dovute sostituire almeno le quattro quinte uscite quest'anno. Stiamo assistendo a migrazioni di bambini lontano dai loro quartieri di residenza alla ricerca di un posto in altre scuole che hanno il tempo pieno. Una situazione gravissima che dimostra come si stia smantellando la scuola pubblica a favore, pensiamo anche al bonus , di quella privata che, a pagamento, offre i servizi di tempo-pieno e doposcuola".
Un'"erosione" che ha toccato anche gli insegnanti di sostegno...
"Certo, il deficit degli organici ha travolto anche loro. E ancora una volta gli aspetti più drammatici di queste carenze si ritrovano nelle zone più svantaggiate e tra le fasce più deboli, come appunto i disabili che si sono visti diminuire drasticamente il tempo a loro dedicato da operatori specializzati".
E la riforma?
Per quanto riguarda ad esempio la scuola materna, possiamo dire che nel Lazio non è assolutamente un'istituzione generalizzata. Nonostante gli sforzi dell'amministrazione comunale, abbiamo oltre mille bambini in lista d'attesa, quando poi, la riforma parla dell'ingresso dei piccoli a due anni e mezzo. Infine, le medie. Dato che si è scesi nuovamente con l'obbligo scolastico a 14 anni, siamo davanti a questo paradosso: i ragazzi di 14 anni che finiscono quest'anno la terza media, non hanno l'obbligo di iscriversi alle superiori, ma per intraprendere il percorso di formazione professionale previsto dalla riforma, devono avere almeno 15 anni, quindi c'è un anno di buco: cosa faranno?".


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