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Corriere-ROma-Fiorella, insegnante e precaria simbolo

fermoSCUOLA Fiorella, insegnante e precaria simbolo di ERALDO AFFINATI Gli insegnanti precari che, dopo anni di supplenze, continuano a non avere una cattedra stabile, attendono con comprensi...

01/06/2005
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Corriere della sera

fermoSCUOLA
Fiorella, insegnante e precaria simbolo
di ERALDO AFFINATI
Gli insegnanti precari che, dopo anni di supplenze, continuano a non avere una cattedra stabile, attendono con comprensibile ansia la piena attuazione della nuova riforma scolastica. In particolare quelli romani, da sempre numerosissimi, senza i quali il complesso organismo didattico regionale non potrebbe funzionare, sperano con tutto il cuore che le ventilate contrazioni di orario, pronosticate da alcuni osservatori come l'inevitabile effetto del riordino delle varie discipline, non si realizzino, altrimenti molti di loro sarebbero costretti a cambiare mestiere. Per fare un caso concreto, citiamo l'esempio della professoressa d'inglese Fiorella D'Auria che, dopo anni di lavoro, non smette di cambiare sede ogni dodici mesi. "Precaria storica", come si definisce lei stessa con una punta di giustificata ironia, dall'ormai lontano 1989, questa docente, pur vantando un ottimo punteggio nella cosiddetta "graduatoria di terza fascia", se vuole mantenere l'attività, deve essere disponibile ad accettare qualunque scuola le venga assegnata. Quest'anno ha lavorato in tre istituti: l'Itcg "Federico Caffé", in via di Villa Pamphili; l'Alberghiero "Pellegrino Artusi", all'Appia Pignatelli; l'Ipsia "Carlo Cattaneo", nelle due succursali di Via della Pisana e dell'Eur-Laurentino. Come lei, sono tanti i professori ancora in attesa di una sistemazione definitiva. In tali condizioni non è certo facile assicurare la necessaria continuità didattica agli studenti che, vittime di una struttura bacata, non a caso vedono cambiare quasi ogni anno i loro insegnanti con inevitabili conseguenze negative nella qualità del servizio pubblico. E così, malgrado la buona volontà dei singoli operatori, fino a quando non verrà riorganizzato in modo efficiente l'intero sistema delle assegnazioni di cattedra, per i docenti precari della nostra città il mitico sesto piano di Via Pianciani, dove ci sono gli uffici dell'ex provveditorato, continuerà a rappresentare un luogo di non piacevoli ricordi.


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