Corriere-Riaprirò le preiscrizioni a scuola"
Per la Cgil è un errore. Sondaggio tra i professori: siamo ostaggio di telefonini e videogiochi "Riaprirò le preiscrizioni a scuola" Moratti: vorrei partisse a settembre la riforma per l'ingre...
Per la Cgil è un errore. Sondaggio tra i professori: siamo ostaggio di telefonini e videogiochi
"Riaprirò le preiscrizioni a scuola"
Moratti: vorrei partisse a settembre la riforma per l'ingresso anticipato alle elementari
ROMA - Apertura ai suggerimenti che verranno dall'opposizione per migliorare la riforma della scuola. Ma soprattutto l'auspicio che l'iter parlamentare sia breve in modo che la riforma possa partire da settembre con le iscrizioni alla prima elementare e al primo anno di scuola materna per i bambini di cinque anni e mezzo e di due anni e mezzo: "Riapriremo le preiscrizioni, poi, naturalmente, dipenderà dall'iter parlamentare della legge". Così il ministro Letizia Moratti, intervenendo in commissione Istruzione al Senato, dove è in corso l'esame della legge delega, ha invitato l'opposizione ad evitare il muro contro muro. Nella speranza che il provvedimento sia varato entro luglio. "Sono molto fiduciosa - ha detto la Moratti - che si possa arrivare ad una approvazione che ci consenta di dare risposte positive alle migliaia di famiglie che attendono di sapere se possono iscrivere anticipatamente, se lo vogliono, i loro figli a scuola già dal prossimo settembre". "L'impegno perché l'iter parlamentare sia breve sarà massimo" ha assicurato Mario Mauro, responsabile scuola di Forza Italia. Ma l'opposizione protesta. "Non si possono mettere in agitazione o illudere i genitori italiani solo per propaganda - ha dichiarato l'ex ministro Luigi Berlinguer -. Mancano i tempi tecnici perché la riforma possa partire già dal prossimo settembre". Anche per il leader della Cgil scuola, Enrico Panini, "riaprire fra alcune settimane le pre-iscrizioni è un errore grave". Un sondaggio dice che i telefoni cellulari e i videogiochi sono diventati il tormento dei professori. Al punto che alcuni chiedono il metal detector all'ingresso dell'aula. Il dato emerge da un'indagine del Centro Studi per l'Adolescenza, condotta su 755 insegnanti italiani di scuole medie inferiori e superiori, di età compresa fra i 30 e i 60 anni. L'ingresso dell'hi-tech nelle scuole , sotto forma di telefonini e giochi elettronici , e l'elevata alfabetizzazione informatica dei ragazzi, spingerebbe gli insegnanti sull'orlo di un esaurimento nervoso . Sei insegnanti su dieci (58 per cento) confessano di non farcela e addirittura fuggirebbero dalla scuola. Gli intervistati indicano come autentici strumenti di vessazione i telefonini (41 per cento), che i ragazzi fanno squillare durante le lezioni e con cui si inviano di continuo sms.