Corriere - quinto giorno di sciopero della fame
Al liceo Tasso digiuno contro la Moratti Occupazione e sciopero della fame all'istituto romano. "Venga a spiegarci il futuro dell'istruzione pubblica" ROMA - Sara e Flavia stanno male, restano...
Al liceo Tasso digiuno contro la Moratti
Occupazione e sciopero della fame all'istituto romano. "Venga a spiegarci il futuro dell'istruzione pubblica"
ROMA - Sara e Flavia stanno male, restano a letto, non partecipano né alla conferenza stampa mattutina in piazza Montecitorio con i politici di Rifondazione e Verdi, né al collegamento serale con "Chiambretti c'è": ieri era il quinto giorno di sciopero della fame per cinque studenti del liceo Tasso, una delle scuole storiche di Roma. Una forma di protesta inedita, nei licei abituati alle occupazioni, per una richiesta antica: farsi ascoltare dal ministro della Pubblica istruzione. "Continueremo fino a quando Moratti non accetterà il nostro invito per un'assemblea pubblica, siamo disposti anche a lasciarci morire", dice Francesco Radicioni, 16 anni, con "le mani gelide e il battito cardiaco rallentato". Oltre a loro, altri 43 studenti del liceo scioperano in staffetta, a giorni alterni: "Ma vogliamo dire che rappresentiamo tutti gli studenti della scuola pubblica, non solo la nostra scuola". In città, occupazioni, autogestioni e cortei si moltiplicano, dal centro alla periferia, alla provincia; l'Unione degli Studenti, da lunedì, "darà inizio a autogestioni nelle scuole di tutta Italia". I ragazzi del Tasso, tutti minorenni, in soli cinque giorni hanno ottenuto l'attenzione dei media perché, per protestare, "per difendere la scuola pubblica", hanno compiuto scelte diverse da quella di occupare la scuola, o autogestirla. Dicono di aver smesso di mangiare, e di voler continuare "fino a quando non convinceremo il ministro Moratti a spiegare anche a noi studenti della scuola pubblica quali cambiamenti ci attendono. Berlinguer nel nostro liceo è stato contestato, fischiato, ma è venuto, ha difeso le sue idee. E la Moratti cosa fa? Manda a dire di cercare le risposte in Internet...". Intorno a loro spuntano medici che controllano e genitori che si preoccupano, politici che li appoggiano, altri che li irridono, dietologi che li consigliano; e perfino qualche messaggio velenoso da altre scuole, "perché non è giusto che tutti i riflettori siano puntati su di loro". E le reazioni non si contano: la Cgil, per voce di Enrico Panini, "invita il ministro a incontrare gli studenti", alcuni dirigenti dell'Arci si uniranno allo sciopero della fame, i deputati Cento (Verdi) e Spera (Prc) hanno firmato un appello per la Moratti. La prende sul ridere il coordinatore nazionale dei giovani di Forza Italia, Simone Baldelli: "Mangino un piatto di spaghetti, se continuano a digiunare rischiano di diventare come Fassino". E gli studenti azzurri lanciano "lo sciopero della barba: non ci raderemo fino a quando non la smetteranno con questa buffonata".
Al. Cap.