Corriere: Quel ciclone scuola che rischia di travolgere la classe media Usa
Da Princeton arriva un allarme: il livello di istruzione degli americani continua a peggiorare e questo, oltre alle ovvie implicazioni sulla cultura e le relazioni sociali, rischia di avere anche un grosso impatto economico e politico
Quel ciclone scuola che rischia di travolgere la classe media Usa
Da Princeton arriva un allarme: il livello di istruzione degli americani continua a peggiorare e questo, oltre alle ovvie implicazioni sulla cultura e le relazioni sociali, rischia di avere anche un grosso impatto economico e politico. I ceti a reddito medio da anni vedono il loro ruolo sempre più eroso dalle trasformazioni del mercato del lavoro «globalizzato». Succede anche in Europa (da noi se ne è discusso molto in relazione alla Legge finanziaria, considerata punitiva di una middle class che, in realtà, sta svanendo), ma negli Usa il fenomeno è più visibile, anche per la forte polarizzazione della distribuzione della ricchezza.
Ora un rapporto dell'Educational Testing Service (Ets) avverte che la crisi del sistema educativo sta innescando una «tempesta perfetta» capace addirittura di polverizzare quei ceti a reddito medio che in passato sono stati un importante fattore di aggregazione della società. Il ciclone di cui parla questo ascoltato osservatorio non-profit che svolge ricerche in campo scolastico, verrebbe innescato dalla combinazione di tre fattori: in primo luogo il pensionamento della generazione più scolarizzata della storia, quella del baby boom, sostituita da nuove leve che hanno un rendimento scolastico sensibilmente più basso. Poi la trasformazione di un'economia che ormai offre retribuzioni appetibili quasi solo a chi ha un livello di istruzione superiore. Infine, la crescente frammentazione etnica della società americana col rapido sviluppo della componente ispanica che per vari motivi (scarsa dimestichezza con la lingua inglese, figli degli immigrati clandestini che spesso non vanno a scuola) ha un livello medio di preparazione molto basso.
Fin qui l'impatto economico di un fenomeno noto da anni (e che Bush ha cercato di fronteggiare col programma «No child left behind», varato esattamente cinque anni fa) era stato sottovalutato. Tanto più che il perdurante dinamismo dell'economia americana — che ha continuato a svilupparsi più rapidamente di quella europea, dominando saldamente le frontiere tecnologiche più avanzate — è stato reso possibile anche dall'eccellente funzionamento di almeno una parte del sistema educativo Usa: l'università.
Lo studio dell'Ets conferma che le accademie americane manterranno livelli di eccellenza: da qui al 2030 il livello di formazione del 5% della popolazione più preparata migliorerà ulteriormente. Gli interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione dovrebbero avere anch'essi un impatto positivo: salirà un po' il rendimento di quegli studenti — circa un quarto del totale — che oggi vivono una condizioni di semianalfabetismo. A soffrire sarà soprattutto la parte centrale della società americana, quella che — pur non avendo beneficiato dei forti incrementi di reddito riservati alle professioni più innovative — svolge nelle aziende ruoli che richiedono una discreta cultura di base e la capacità di aggiornare la propria professionalità. L'indagine condotta a Princeton indica che proprio quest'area — che oggi copre oltre la metà della forza lavoro — sta finendo su un pericoloso piano inclinato. E non deve essere generico pessimismo accademico se la Us Chamber of Commerce, la superlobby degli imprenditori, i conservatori dell'American Enterprise Institute e i progressisti del Center for American Progress hanno deciso di unire le forze per elaborare un rapporto comune sullo stato della scuola americana che verrà presentato nelle prossime settimane. «Coalizione insolita», riconoscono i promotori, «ma necessaria per far rullare i tamburi in modo che tutti sentano». Un pragmatismo che forse dovrebbe far riflettere anche Paesi come l'Italia che, pur non dovendo gestire un mosaico etnico complesso come quello Usa, sono in piena emergenza scolastica.
massimo.gaggi@rcsnewyork.com L'economia si è trasformata: compensi appetibili solo a chi ha un livello di istruzione superiore