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Corriere-Quando la Storia perde la memoria

Quando la Storia perde la memoria di ENZO BIAGI Senz'altro ci sono delle ragioni: la vittoria di Hamas alle ...

29/01/2006
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Corriere della sera

Quando la Storia perde la memoria
di ENZO BIAGI
Senz'altro ci sono delle ragioni: la vittoria di Hamas alle elezioni in Palestina che rischia di allontanare il processo di pace, la tormentata campagna elettorale italiana, Berlusconi in televisione contro tutti, la neve che ha bloccato il Nord, anche se annunciata. Una serie di cause che, ingiustificate, ha fatto passare in secondo piano il "Giorno della Memoria". Confesso che mi sento indignato e in imbarazzo guardando mia nipote Rachele. Nel 2000 fu deciso di dedicare una giornata alla Shoah e la data è quella del 27 gennaio, quando, nel 1945, furono aperti dall'Armata Rossa i cancelli di Auschwitz: questa commemorazione non può vivere sulle emozioni, ma bisogna che sia vissuta con razionalità. Tutti i cittadini italiani devono, nel loro profondo, essere convinti che quello che accadde a sei milioni di ebrei, agli zingari, ai Testimoni di Geova, agli omosessuali e a tutti quelli che non condividevano l'idea di un mondo nazionalsocialista, quella di Hitler, non deve più accadere in una società che si ritiene civile e democratica.
La superficialità con la quale è stato ricordato questo giorno, nonostante le parole di Carlo Azeglio Ciampi agli studenti durante l'inaugurazione del Museo ebraico a Roma, mi fa capire perché tanti olocausti riempiano ancora le nostre cronache. Penso alle vicende dei Balcani, al Ruanda, alla Somalia e alla tragedia del Sudan: la storia non ha memoria, soprattutto gli uomini non vogliono impararla.
Ho conosciuto Hannah Pick Goslar, amica del cuore di Anna Frank, che mi disse: "Oggi io sono una nonna felice nella mia madrepatria, Anna, invece, non ha potuto continuare a vivere. È per questo che sento ancora di dover parlare di lei, dell'Olocausto: la gente deve sapere, è una storia che non deve più ripetersi". Anna Frank e David Rubinowicz oggi sono solo fatti letterari e qualche volta anche cinematografici, quindi pura emozione. Non basta.


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