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Corriere: Pubblico impiego, strappo Cgil Lascia il tavolo dopo 15 minuti

Brunetta: un piano per cambiare gli uffici. «Pronti allo sciopero» Panini (Scuola): o il ministro cambia o è conto alla rovescia per il blocco.

29/05/2008
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Corriere della sera

Pubblico impiego, strappo Cgil Lascia il tavolo dopo 15 minuti
Panini (Scuola): o il ministro cambia o è conto alla rovescia per il blocco. Cisl e Uil avvertono: trattativa con le categorie
ROMA — La Cgil si alza e se ne va contestando il metodo della convocazione che prevede un solo componente per ogni sigla. È durata poco meno di 15 minuti la presenza del sindacato di Guglielmo Epifani al tavolo con il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta per la riforma del mondo degli statali. Brunetta ha comunque portato avanti il confronto con le altre organizzazioni dichiarando che la «pubblica amministrazione è una palla al piede e il 95% degli italiani è con me». La Cgil sta già cominciando a suonare i tamburi di guerra. Per il segretario Enrico Panini «o si cambia o comincia il conto alla rovescia verso la mobilitazione». Mentre da Cisl e Uil è arrivato l'invito a procedere coinvolgendo le categorie. Ma Brunetta è deciso a procedere in tempi rapidi — «le risposte dalle parti sociali le voglio entro 48 ore» — e oggi incontrerà il collega all'Economia Giulio Tremonti per una verifica sul budget disponibile per il rinnovo dei contratti scaduti a dicembre. Il passaggio è decisivo per arrivare a chiudere il cerchio senza trascinare il negoziato all'infinito.
Lo ha sottolineato Fulvio Depolo dell'Ugl che ha definito quello di Brunetta un «approccio innovativo rispetto alle consuetudini» e ha apprezzato la «fretta di ottenere risposte entro due giorni». Secondo il sindacalista «si può continuare a lavorare su questo piano attendendo che contemporaneamente si arrivi alla chiusura contrattuale».
Il ministro ha già una controproposta e l'ha avanzata ieri: un accordo-ponte per il rinnovo dei contratti fino al 2009 a fronte della disponibilità a realizzare la riforma entro l'anno. Solo dopo la riforma, e quindi con le nuove regole, partirebbe il nuovo modello contrattuale triennale.
E le nuove regole, sintetizzate dal ministro in una quarantina di cartelle, prevedono anche il recupero di 40 miliardi di euro in 3-5 anni da conseguire non solo con una maggiore efficienza organizzativa ma anche con la dismissione di «quote residue di patrimoni immobiliari e di attività non-core di fatto costituite in rami d'azienda improduttivi ». Per il resto i punti salienti sono stati anticipati dal ministro nei giorni scorsi quando parlava di «licenziare i fannulloni » e di «premiare i meritevoli » introducendo precisi criteri di selezione e di valutazione dei risultati. La linea di Brunetta è quella di parificare il più possibile il mondo del pubblico a quello del privato compresa la figura dei dirigenti- manager e la durata del contratto.
Diverse le reazioni. Per l'ex sindacalista della Cgil e ora deputato del Pd Paolo Nerozzi, è assurdo considerare «palle al piede, figure come i medici, i poliziotti, gli insegnanti » e si augura che il confronto proceda con la partecipazione di tutti. Critico anche l'ex ministro Linda Lanzillotta secondo il quale «questa riforma ci fa fare passi indietro di 15-20 anni». Ottimista il direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta «purché — ha precisato — dalle parole si passi veramente ai fatti».
Roberto Bagnoli Metodo


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