Corriere-Protesta dei ricercatori: 24 ore in piazza
Da Milano a Roma, da Padova a Pisa: presidi e spettacoli contro la riforma Moratti Protesta dei ricercatori: 24 ore in piazza ROMA - Il "funerale dell'università" a Milano, con tanto di "ba...
Da Milano a Roma, da Padova a Pisa: presidi e spettacoli contro la riforma Moratti
Protesta dei ricercatori: 24 ore in piazza
ROMA - Il "funerale dell'università" a Milano, con tanto di "bara della ricerca" portata a spalla nella Statale, le proteste a Padova, Siena e Firenze, l'appuntamento oggi in piazza a Potenza e, soprattutto, una "manifestazione di ventiquattr'ore" a Roma che terminerà questa mattina: è la rivolta di docenti, ricercatori, precari e studenti - che durante la settimana di mobilitazione ha coinvolto "la quasi totalità degli atenei italiani" - contro la riforma Moratti. E a metà dicembre, annuncia la Cgil, "è pronto lo sciopero generale". Tra le ipotesi, "se il ministro non ci ascolta", anche il "blocco totale della didattica". Per tutta la settimana, la protesta ha coinvolto molti atenei: da Salerno (titolo: "Suoniamole alla Moratti") a Pescara, ("Ultima spiaggia"), passando per Pisa, Cagliari, Torino e Trieste, solo per citarne alcune. E la settimana di mobilitazione è culminata ieri nella "ventiquattr'ore in difesa dell'università pubblica": a Roma, da ieri mattina, si sono succedute proteste e manifestazioni. Prima, "lezioni in piazza", a pochi metri da Palazzo Chigi. In circa 150, tra studenti, docenti e ricercatori, hanno poi preso pacificamente possesso di piazza San Francesco a Ripa, a due passi da viale Trastevere. Un presidio fitto di dibattiti, giochi, spettacoli di strada, in una no-stop che durerà fino a stamattina: concerti, dibattiti e attività ludico-scientifiche sono andati avanti anche col buio. "Oggi - dice il coordinatore dei ricercatori in protesta, Marco Merafina - ci sarà un'assemblea nazionale alla Sapienza, al termine della quale chiederemo il riconoscimento della docenza, un ruolo che svolgiamo da anni senza che ci venga riconosciuto. Anzi, adesso la Moratti vuole protrarre il precariato".
"Dopo due mesi di mobilitazioni - conclude Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil - chiediamo alla Moratti un confronto vero: a questo punto deve ascoltarci per salvaguardare il futuro della formazione universitaria. L'università italiana arretra invece che progredire verso innovazione, sviluppo e ricerca". I sindacati confederali sono irremovibili su quattro punti: "Maggiori finanziamenti alla ricerca e all'università - snocciola Maurizio Trebbi, coordinatore nazionale Uil-PaUr -, sblocco delle assunzioni, trasformazione dei ricercatori in docenti di terza fascia, ritiro del decreto di riforma didattica a Y che porterebbe il caos negli atenei". Gli fa eco il segretario della Cisl Università, Gaetano Dammacco: "Il movimento di protesta va crecendo, se saremo costretti ricorreremo a soluzioni estreme come il blocco totale dell'attività didattica".