Corriere: «Processo» disciplinare al prof che toglie la croce
Terni Il docente sentito in Provveditorato
ROMA — Dall'inizio dell'anno, ogni volta che è entrato nella terza A del professionale «Casagrande» di Terni, ha tolto il crocifisso. E lo ha rimesso al suo posto prima di lasciare l'aula. Ora rischia una sanzione disciplinare. E' l'ultima crociata per la laicità della scuola pubblica del professor Franco Coppoli, docente di lettere, 43 anni, 15 di insegnamento, 12 da precario, militante Cobas. La prima rimozione nel simbolo sacro l'ha effettuata nel 2000, in un istituto di Todi, «col consenso degli studenti». Nel 2006 ha chiesto e ottenuto l'allontanamento del crocifisso dal seggio elettorale di cui era presidente ad Amelia. Questa volta, però, il gesto rischia di procurargli qualche grana. Un passo indietro. I ragazzi della terza A (16 di cui 5 dell'Europa dell'Est) all'inizio dell'anno affiggono un crocifisso sulla parete. Il prof lo sposta per la durata della lezione. Gli studenti lo avvitano e lui lo svita. A quel punto votano una mozione: vogliamo quel simbolo. La protesta si allarga. Il consiglio d'istituto censura il docente. Il preside Giuseppe Metastasio lo diffida e invia gli atti all'Ufficio scolastico regionale. Ieri il prof ha difeso la sua tesi davanti al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (Cnpi). «Ho spiegato agli studenti che c'è una divisione importante tra Stato e Chiesa, che il simbolo rappresenta una pesante discriminazione per i non credenti, che è grave cercare soluzioni a problemi etici a colpi di maggioranza — dice Coppoli —. Se, per assurdo, la maggior parte dei ragazzi chiedesse una svastica, dovremmo rispettare questa volontà?». «A 80 anni dai Patti Lateranensi — continua il prof — per affermare i diritti civili si deve passare attraverso casi come quella di Eluana Englaro o, in una dimensione infinitamente più piccola, come il mio».
G. Ben. |