Corriere-Primo passo dello schema legislativo: l'approvazione del governo
Primo passo dello schema legislativo: l'approvazione del governo Medie, bocciato chi ha più di 2 mesi di assenze Riforma Moratti: ogni scuola deciderà come usare 5 ore alla settimana per potenzi...
Primo passo dello schema legislativo: l'approvazione del governo
Medie, bocciato chi ha più di 2 mesi di assenze
Riforma Moratti: ogni scuola deciderà come usare 5 ore alla settimana per potenziare una o più aree disciplinari
ROMA - I ragazzi delle medie non saranno ammessi all'anno successivo se si assenteranno per poco meno di due mesi. Le scuole potranno costruire un proprio curriculum utilizzando 4-5 ore a settimana per potenziare una o più aree disciplinari. Potranno essere stipulati contratti di prestazione d'opera con esperti per le discipline opzionali richieste dalle famiglie: canto, musica, attività espressive e via dicendo. Sono alcune delle novità contenute nel decreto legislativo di attuazione delle riforma Moratti riguardante la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione, un malloppo di decine di pagine, che sarà presentato dopodomani al Consiglio dei ministri. Si tratta del primo e del più urgente della lunga serie di decreti necessari all'attuazione della riforma Moratti. Contiene, in particolare, gli strumenti per far partire la nuova scuola in prima e seconda elementare dal prossimo settembre. Per le materne, invece, continuerà la sperimentazione. Lo schema dovrà essere approvato dal governo - si teme qualche obiezione da parte dei ministri dell'Udc - e poi verrà sottoposto al parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e a quello delle Commissioni parlamentari che avranno 60 giorni di tempo per esprimersi. Per evitare contraccolpi sull'avvio regolare della riforma il decreto dovrebbe concludere il suo iter entro giugno.
TEMPO SCUOLA - Per la scuola dell'infanzia (ex materna), in via sperimentale, l'orario annuale va da un minimo di 875 ore ad un massimo di 1700. Nella scuola primaria, ex elementare, le ore, comprensive della quota riservata alle regioni e alle scuole, è di 891 ore, ovvero di 27 ore a settimana. Ci sono poi 99 ore annue facoltative, pari a tre ore settimanali, per l'arricchimento dell'offerta formativa, tenendo conto delle richieste delle famiglie (canto, musica, attività espressive, sostegno agli alunni extracomunitari). Totale 30 ore a settimana, escluso il tempo della mensa. Nella secondaria inferiore, ex media - le espressioni sono definitivamente abrogate dal decreto - il tempo scuola facoltativo è di 198 ore annue, ovvero sei ore a settimana, per un totale di 33 ore, sempre esclusa la mensa. Per garantire le attività e gli insegnamenti facoltativi, quando la scuola non dispone di "una specifica professionalità" tra i propri docenti, è possibile stipulare contratti di prestazione d'opera con esperti, nei limiti dei bilanci. La riforma partirà nella prima e seconda classe della primaria da settembre. Nel 2004-5 sarà la volta delle altre tre classi e della prima classe della secondaria inferiore. Nei due anni successivi toccherà alla seconda e terza classe della ex media.
VALUTAZIONE - Nella scuola secondaria inferiore - e a maggior ragione nella superiori - troppe assenze possono fermare i ragazzi. Il decreto stabilisce, salvo casi eccezionali, la non ammissione all'anno successivo se la frequenza è stata inferiore a tre quarti dell'orario annuale: poco meno di 2 mesi di scuola. Nel primo biennio didattico i docenti "in casi motivati, possono non ammettere l'allievo alla classe successiva". Il terzo anno si conclude con un esame di stato.
CONTINUITA' DIDATTICA - Il maestro tutor nei primi tre anni resterà nella sua classe dalle 18 alle 21 ore settimanali. Il dirigente scolastico dovrà "garantire condizioni di continuità didattica". Come dire: il tutor dovrà restare con i suoi alunni almeno un ciclo biennale se non per i tre anni. E' la prima volta che una legge interviene contro il "carosello" dei docenti.
Giulio Benedetti
7 maggio 2003