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Corriere: «Pochi iscritti? Ma sono studi da preservare»

Napoli L'Orientale

02/11/2008
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Corriere della sera

All'Università L'Orientale di Napoli si insegnano lingue di Paesi lontani, è uno dei pochi centri europei dove si studia la cultura araba. C'è un corso di laurea in linguistica dell'Asia e dell'Africa e una facoltà di Studi del Mediterraneo. Alcuni esami, poi, sono autentiche rarità, come i corsi di Lingua Indi o di Letteratura Urdu: «Può capitare che alcune lezioni siano seguite da pochi studenti. Ma non ci vedo nulla di strano. Ci sono discipline che qualcuno deve pur preservare ed insegnare in Italia. Cancellarli implicherebbe una scelta politica che va ben oltre la semplice razionalizzazione delle spese»: Amedeo Di Maio è il preside di Scienze Politiche, ed insegna Scienze delle Finanze. La sua università ha chiuso l'ultimo bilancio con più di 7 milioni di debiti. Poi ha anche stabilito il record di spese per il personale (98,1% delle entrate). «Ci sono luoghi comuni che non hanno nulla a che vedere con l'insegnamento universitario — aggiunge il docente —. Si pensa che tutto debba produrre profitto, e che un'università poco competitiva sul mercato non abbia diritto di esistere. A me sembra un'assurdità». Il debito contratto si deve all'acquisto di una nuova sede: «E' costata molto ma sul piano della logistica è indispensabile. Ora stiamo seguendo un piano di rientro dettagliato che scorre secondo le previsioni».

A. Cas.


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