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Corriere-Più insegnanti o blocchiamo le scuole

"Più insegnanti o blocchiamo le scuole" I sindacati: niente scrutini se non ci saranno garanzie sugli organici. Il direttore regionale: allarmismo ingiustificato Crescono gli studenti l...

04/05/2004
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Corriere della sera

"Più insegnanti o blocchiamo le scuole"

I sindacati: niente scrutini se non ci saranno garanzie sugli organici. Il direttore regionale: allarmismo ingiustificato

Crescono gli studenti lombardi: oltre 35 mila in più in quattro anni. E diminuiscono le cattedre: mille e cento in meno se confrontate al 2001- 2002. Milano maglia nera: oltre duemila alunni in più dello scorso anno, circa cento postidi lavoro in meno. A denunciare "uno scenario disastroso che potrebbe mettere in crisi il prossimo anno scolastico", sono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil scuola.

I TAGLI - Più allievi e meno insegnanti, questa la fotografia scattata dai sindacati. Solo rispetto a un anno fa, le scuole lombarde hanno "guadagnato" 15.474 iscritti in più e perso mille posti di lavoro. "Per il terzo anno consecutivo - sintetizza Renato Capelli, segretario lombardo di Cisl Scuola - assistiamo a un impoverimento di tutto il sistema scuola regionale. Sono stati smantellati investimenti a danno dei mediatori culturali, del sostegno all'handicap, dell'insegnamento delle lingue". D'accordo anche Luigi Piccoli, segretario Uil: "I tagli agli organici mettono in discussione tutto il modello scolastico". Sul tavolo della discussione, tempo pieno e prolungato ("è a rischio - sostengono i sindacalisti - la compresenza di due insegnanti"), le liste d'attesa alle materne, gli squilibri nelle superiori (8mila alunni in più, boom di licei, crisi dei tecnici, esplosione dei corsi regionali), i precari.

TEMPO PIENO - "Sul nuovo anno - commenta Wolfango Pirelli, segretario regionale di Cgil scuola - non incide solo la finanziaria, ma anche la legge di riforma della scuola. Tutto ciò comporterà tre problemi: l'innalzamento del numero di alunni per classe, la difficoltà di organizzare tempo pieno o prolungato, l'impossibilità di garantire l'insegnamento dell'inglese per tutti a partire dalla prima". Solo le classi di tempo pieno e prolungato, continuano i confederali, saranno 543 in più dell'anno scorso. Alle elementari i bambini saranno 4.292 in più del 2003 -2004, di cui 2.485 in anticipo, le cattedre tagliate 230. Alle medie, gli alunni in più saranno 1309 con 240 cattedre in meno. "Vogliamo subito risorse aggiuntive - continua Pirelli - per garantire alle famiglie il tempo scuola prescelto".

MILANO - Solo nella provincia di Milano, racconta Alfia Nicotra segretario milanese di Cgil, le richieste di tempo pieno prevedono 237 classi in più. "Che saranno accontentate solo in parte, togliendo organico dai progetti e dall'insegnamento dell'inglese: l'anno scorso gli insegnanti di lingue erano 584. Quest'anno, con la riforma a regime, saranno 528".

LA REPLICA - "Le nostre fonti - replica il direttore scolastico regionale, Mario Dutto - ci indicano un aumento di duemila iscritti alle elementari, cui dobbiamo provvedere. Alle medie prevediamo solo due classi in più. Per le superiori, invece, sono tre anni che a febbraio gli alunni eccedono di 8mila iscritti, e a settembre si azzerano. In ogni caso, il nostro sforzo è massimo per assecondare le richieste di tutti. Il tempo pieno? A Milano e provincia ci sono 7.400 classi elementari e 14.800 cattedre: il che vuol dire che tutte potrebbero essere a tempo pieno (con due insegnanti per classe)". Ancora: "Il sostegno è garantito. Anzi, negli ultimi due anni è stato aumentato. Al ministero chiediamo più attenzione nei confronti delle materne, dove è necessaria una razionalizzazione del sistema".

LE PROTESTE - Per il 21 maggio è in programma uno sciopero nazionale del pubblico impiego cui i sindacati della scuola aderiscono. Ma in questi giorni partiranno altre iniziative. Da un esposto all'authority delle comunicazioni contro la pubblicità del ministero su tempo pieno e inglese ("ingannevole", sostengono i confederali), a un incontro con l'assessore regionale Guglielmo affinché faccia pressioni sul governo perché arrivino le risorse necessarie, a una o più giornate di presidi davanti ai provveditorati. Fino ad arrivare allo sciopero "con attività di non insegnamento" e, per la prima volta in Lombardia, al blocco degli scrutini. "Ma questa - concludono i sindacalisti - è l'ultima alternativa cui intendiamo ricorrere. E solo consultando genitori e studenti".
Annachiara Sacchi


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