Corriere-Passione per lo studio, la difficile scommessa della scuola

diario di classe
Passione per lo studio, la difficile scommessa della scuola
Consulto il dizionario della lingua italiana. "Passione": patimento fisico; amore violento; forza che domina l'animo turbandone l'equilibrio psichico. Mi trovo completamente d'accordo con il valore attribuito a questa bellissima e rarissima parola. Rarissima perché sono poche ormai le persone che seguono la legge del cuore. Per Parmenide era la forza che muove il mondo; per Platone eros; per Esiodo forza armonizzatrice; per Shakespeare conforto e dannazione al tempo stesso. Tanto hanno teorizzato filosofi, poeti, pensatori e scrittori, ma dov'è il posto per la passione nella nostra vita? Siamo troppo impegnati per trovarlo. Impegnati a fare cosa? A rincorrere la piccole cose, la quotidianità. Noi studenti ad esempio, impegnati a rincorrere ad orari serali improponibili l'ultima pagina di greco, in cosa dovremmo mettere passione, in questo? Forse per qualche professorone d'altri tempi sì e forse anche per qualche studente "erudito" e, a parer mio, ben poco umano! Infatti è proprio qui che entra in gioco il difficile ruolo della scuola: trasmettere non solo lo studio asfittico e fossilizzato dei bei tempi antichi, ma trasmettere passione, valori, "curiosità". Quella curiosità intellettuale che non sempre è presente negli studenti, ma che neppure pare riesca a scaturire dalle lezioni di tutti i professori. Non per questo bisogna giustificare una cultura superficiale di massa, ma neppure continuare ad incolpare la modernità. Perseguire un ideale, amare più di se stessi una persona, un'attività, i propri studi, e soprattutto sognare, sognare con tanta passione. È questo ciò che manca nella scuola: un sogno, una passione, un po' di cuore.

*III H Liceo
classico Berchet