Corriere: Nuovo piano per la scuola Torna il voto in condotta: chi ha «7» sarà bocciato
Il ministro Fioroni vuole inasprire le sanzioni. Nei casi più gravi è previsto l'allontanamento dello studente dall'istituto fino alla fine dell'anno
E la Turco: vietato fumare anche nei cortili
ROMA — Allontanamento dalla comunità scolastica con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di stato. Tempi duri per i bulli e per tutti gli indisciplinati recidivi: il sette in condotta, dopo un lungo periodo di assenza, torna a colpire. Ed anche il cortile dell'istituto rischia di essere investito da nuove e più severe regole. Il ministro della Salute, Livia Turco, impegnata in una campagna educativa contro gli abusi di alcol, fumo e sostanze, ha lanciato un'altra idea: «Non si fuma nei luoghi pubblici e neanche nei cortili delle scuole».
SANZIONI PROPORZIONATE — Fioroni, alla fine di un anno che nelle aule ha visto proprio di tutto, ha proposto alcune modifiche allo «Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria». Cambia volto il codice berlingueriano del 1999, un ordinamento che prevede come massima sanzione la sospensione di 15 giorni e opera una distinzione netta tra disciplina e profitto. Se il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione (Cnpi) dirà sì, dal prossimo anno lo Statuto, senza rinnegare la filosofia del recupero, comminerà sanzioni più proporzionate alla gravità delle infrazioni.
Nei casi estremi, infatti, scatterà una deroga al comma «più buonista» che limita a 15 giorni l'allontanamento dalla classe. «Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave — recita il comma 9 bis dell'articolo 1 — o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico». Si tratta di sanzioni molto severe da adottare nei casi limite, qualcosa che mancava nello statuto. Per le infrazioni meno gravi le scuole continueranno ad utilizzare provvedimenti disciplinari accompagnati dall'obbligo, per lo studente, di comportamenti attivi caratterizzati da una finalità riparatoria, tendenti «al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale e in generale a vantaggio della comunità scolastica».
RICORSI — Tra le novità anche tempi certi e rapidi per il ricorso contro le sanzioni. E' previsto un apposito organo di garanzia interno alla scuola che deve decidere entro 10 giorni sul ricorso presentato dallo studente o dai genitori alle medie. Sugli eventuali, ulteriori ricorsi è chiamato a decidere in via definitiva il direttore dell'ufficio scolastico regionale. Con l'articolo 5-bis ciascuna scuola potrà chiedere ai genitori di sottoscrivere un «patto sociale di corresponsabilità». Le famiglie si assumono l'impegno di rispondere direttamente dell'operato dei figli e di farsi carico delle spese per risarcire eventuali danni.
DIVIETO FUMO — Per il ministro della salute, Livia Turco, la «legge Sirchia» sul fumo «deve essere integrata con un divieto: non si fuma nei luoghi pubblici e neanche nei cortili delle scuole».
«Siamo di fronte ad un'emergenza educativa — ha detto —. I ragazzi vanno guidati di più e, in questo, vanno nominate di più le regole. I ragazzi vanno capiti e bisogna avere fiducia in loro, ma vanno anche insegnati loro dei principi, e se le leggi aiutassero anche a ripristinare le regole, non farebbe male». La legge Sirchia, ha affermato il ministro, «prevede degli obblighi e ha funzionato poiché ha inciso sulle abitudini; se, infatti, non ci fosse stata una norma per il divieto del fumo nei luoghi pubblici, ciò non sarebbe avvenuto».