Corriere: Nel liceo dei 23 bravissimi «Favori? No, hanno talento»
Il liceo classico Gioacchino Da Fiore di Rende, 1.070 alunni, è la scuola calabrese dove si è registrato il più alto numero di diplomati con lode
RENDE (Cosenza) — Il liceo classico Gioacchino Da Fiore di Rende, 1.070 alunni, è la scuola calabrese dove si è registrato il più alto numero di diplomati con lode. Ben ventitré su 228 maturati. Il 10,52%. Altri quarantotto, invece, si sono fermati al «solo» 100. Un così alto numero di lodi potrebbe prestarsi a giudizi contrastanti circa le reali potenzialità dell’istituto, diventato autonomo dieci anni fa, dopo essersi staccato dal liceo «Telesio» di Cosenza.
Il preside del liceo Vincenzo Ferraro, che anzi di lodi ne ha contate 24 (c’è pure un ragazzo della sezione staccata di Torano) considera questo risultato un riconoscimento della «didattica d’irrobustimento» applicata sia alle materie umanistiche, che a quelle scientifiche.
Ulderico Nisticò, uno dei maggiori intellettuali calabresi definisce, invece, queste scuole del Sud «dei diplomifici». «Quest’abbondanza di successi — sostiene Nisticò — è sproporzionata a livello culturale medio e anche rispetto alle prospettive che si aprono di fronte a questi ragazzi che vengono illusi di avere un livello così elevato a cui poi non corrisponderà né lo studio universitario né tantomeno la vita».
Tanti allievi del Gioacchino Da Fiore hanno ottenuto riconoscimenti anche in campo internazionale. Maria Elena Greco, 100 e lode, l’anno scorso a Venosa si è classificata prima al «Certamen Horatianum », una kermesse internazionale dove hanno partecipato alunni di tutta Europa che si sono cimentati in una traduzione di un passo di Orazio, con commento.
Il miracolo della «didattica d’irrobustimento », come la definisce il preside Ferraro, consiste in un programma quinquennale di lingua straniera, l’insegnamento della fisica sin dal quarto ginnasio, così come la matematica scritta. «I ragazzi hanno manifestato grande interesse per le materie scientifiche, nonostante la scuola abbia un indirizzo umanistico» spiega Ferraro. Alcuni alunni del Gioacchino Da Fiore hanno ottenuto piazzamenti d’onore alla selezione nazionale di matematica che si è svolta a Cesenatico. È una scuola che investe «sulle capacità dei più talentuosi, senza però tralasciare, evangelicamente, gli ultimi » .
Le qualità di questi studenti abbracciano anche le cosiddette materie «leggere», come la musica. Il cantautore Mogol ne ha scelti alcuni per realizzare uno stage al Tuscolano, dal titolo Musica Pop, musica Rock . Lo spirito illuminista dei ragazzi di questo liceo classico non convince affatto Ulderico Nisticò: «Al Sud prevale ancora una mentalità provincialotta che è quella dello scontro con la Lega, con il solo scopo di sostenere che anche in Calabria ci sono ragazzi preparati. Bisogna dimostrarlo questo. E non con le parole o con la forma, ma con la realtà e la sostanza, utilizzando le risorse locali, prima fra tutte l'intelligenza. Al Nord c’è la convinzione che si deve uscire dalla scuola con una preparazione reale, mentre ancora al Sud c’è chi crede al diploma e al numero, nella convinzione che se prende 100 e magari la lode, poi troverà il posto fisso».
Carlo Macrì