Corriere-Nè cibo nè acqua per gli studenti del Tasso
"Né cibo né acqua" per gli studenti del Tasso I ragazzi riprendono la protesta da soli, nessun altro istituto ha aderito al loro appello Lo avevano annunciato dopo l'incontro con Letizia Mor...
"Né cibo né acqua" per gli studenti del Tasso
I ragazzi riprendono la protesta da soli, nessun altro istituto ha aderito al loro appello
Lo avevano annunciato dopo l'incontro con Letizia Moratti, quello ottenuto digiunando sei giorni: "Il prossimo sarà anche uno sciopero della sete". Detto, fatto. Da oggi, il Tasso rilancia la sua battaglia "in difesa della scuola pubblica" con il ministro della Pubblica Istruzione: una trenta ragazzi a giorni alterni, quattro o cinque ad oltranza. Due, Francesco Radicioni e Iacopo Sonnino, tra i leader della precedente protesta, hanno deciso di "non mangiare e non bere, fino a quando Moratti non incontrerà le consulte degli studenti, e speriamo lo faccia prima degli Stati generali. La nostra protesta è plateale, ma deve essere efficace, non crediamo nelle occupazioni". A Foligno, andranno delegazioni di molte scuole della capitale: quelli che resteranno, invece, daranno vita ad assemblee e collettivi. Un sit in, ieri, è stato organizzato dagli studenti del liceo "Avogadro": un centinaio hanno raggiunto Montecitorio per urlare slogan, "L'istruzione non si vende, non vogliamo scuole-aziende", o mostrare striscioni, "Moratti: la cultura ti fa paura". Intanto, alla lista degli istituti occupati si è aggiunto da qualche giorno il De Pinedo e l'Archimede. Oggi assemblea cittadina al Visconti. Nessuna scuola, invece, ha risposto all'appello lanciato dagli studenti del Tasso: nessuno, finora, ha aderito allo sciopero della fame. "Speriamo che si aggiungano strada facendo - dice Radicioni - perché noi siamo disposti ad andare fino in fondo. Non mangiare e non bere può essere pericoloso, ne siamo consapevoli. Dopo il secondo giorno di sciopero dovremo sottoporci ad analisi ogni due ore". Chiara, occhi blu, poco distante, minimizza: "Io farò solo qualche giorno di digiuno, non posso farlo ad oltranza, non lo sopporterei". Il rischio per chi invece sceglie di non mangiare e non bere, viene descritto nei minimi particolari: "Blocco renale - dice Radicioni - infarto, ictus. Mio padre è medico, e ovviamente non approva. Solo che noi non vogliamo morire per la Moratti, ma lottare per far rispettare gli impegni che sono stati presi". Il padre di Francesco Radicioni non è l'unico a non approvare: all'interno, il collettivo del liceo, quattro persone, esprime perplessità per "una scelta che rischia di personalizzare troppo la protesta". Sulla contestazione, invece, sono tutti d'accordo: "Dobbiamo andare a Foligno, e in tanti - dicono i ragazzi - riuscire a manifestare le nostre idee". Con una parola d'ordine: "In pace, senza violenza". Anche i professori del liceo sembrano condividere la posizione degli studenti: oltre a firmare il documento nel quale, in sintesi, si dicevano contrari al modello aziendale per le scuole, gli insegnanti del Tasso hanno organizzato, nel liceo, un'assemblea cittadina. Risultato: domani è previsto un sit in dei professori davanti a Montecitorio.
Titolo chiaro: "In difesa della scuola di stato, contro gli articoli della finanziaria". L'appuntamento, rivolto a "docenti e cittadini, genitori, studenti, lavoratori della scuola", è alle ore sedici. Il sit in è pomeridiano, durerà fino alle 19, ma i professori fanno sapere che "aderiranno allo sciopero nazionale previsto per l'intera giornata". Al mattino, ore nove, sembrano intenzionati a sfilare in corteo da piazza Esedra. Non solo: lunedì alle 15, sempre al liceo Tasso, si svolgerà una nuova assemblea con i professori di moltissime scuole romane.
Alessandro Capponi
Cronaca di Roma