Corriere Milano-Troppi tagli nella scuola, sciopero inevitabile
Troppi tagli nella scuola, sciopero inevitabile" I sindacati: perdiamo posti di lavoro e progetti innovativi. Ma si apre un tavolo di confronto Sciopero più vicino. La trattativa avviata ieri...
Troppi tagli nella scuola, sciopero inevitabile"
I sindacati: perdiamo posti di lavoro e progetti innovativi. Ma si apre un tavolo di confronto
Sciopero più vicino. La trattativa avviata ieri in prefettura, fra i sindacati confederali milanesi e la dirigenza scolastica lombarda, ha confermato il momento difficile della scuola ambrosiana: Cgil-Cisl-Uil sostengono che "non ci sono le condizioni per suggerire ai colleghi del regionale di rinunciare allo sciopero da loro organizzato per la prima campanella del 10 settembre prossimo". Il prefetto Bruno Ferrante ha però ottenuto la istituzione di un tavolo permanente di confronto presso la direzione scolastica che, dalla ripresa delle lezioni, seguirà puntualmente l'evolversi della situazione e affronterà le diverse emergenze. "Ci eravamo posti l'obiettivo - spiega il prefetto - di trovare un momento di dialogo per avvicinare le parti coinvolte in questa vertenza. Puntiamo a ragionare insieme per evitare di inasprire i conflitti". Drastico Onorio Rosati, della Cgil-Funzione pubblica: "Siamo usciti da questo incontro più preoccupati di quanto già fossimo. E poiché appare chiaro che le responsabilità travalicano la dirigenza regionale, chiediamo al ministro Moratti di farsi carico della gravità della situazione a Milano: venga qui e affronti direttamente i molti problemi che gravano sulla nostra scuola". I sindacati contestano il migliaio di insegnanti e servizi tagliati in provincia, rispetto allo scorso anno. In particolare, a Milano saranno confermati soltanto 165 degli 814 progetti che fin qui hanno garantito, grazie al distaccamento di altrettanti docenti, interventi in tema di accoglienza agli stranieri, laboratori di informatica e successo formativo (le iniziative in tema di orientamento al lavoro per le superiori e di lotta alla dispersione nelle inferiori). "La situazione - commenta Maria Grazia Fabrizio, leader milanese della Cisl - è gravissima e inaccettabile, visto che si limitano proprio i servizi su cui Milano era all'avanguardia. Così, per paradosso, avremo da una parte la sperimentazione della riforma Moratti e dall'altra tagli drastici proprio su quei servizi aggiuntivi che la stessa riforma vorrebbe inserire e che a Milano già erano collaudati". Molto critico anche Amedeo Giuliani della Uil: "Visto come vanno le cose, dobbiamo stare molto attenti che i soldi pubblici vadano alle scuole pubbliche. Mentre ci sembra che l'onda lunga della politica dei buoni scuola cominci ad avere i suoi primi, devastanti, effetti".
Il direttore scolastico Mario Dutto, dopo aver ribadito che "non dipendono da noi i problemi di organico", ha però sottolineato che "in Lombardia abbiamo 99 mila posti e quindi non può essere un taglio di poche centinaia a compromettere i servizi". Per altro, da Dutto è giunta la disponibilità a rivedere il problema (e i numeri) delle scuole dell'infanzia. Oggi si replica: in prefettura arrivano i sindacati confederali regionali e lo Snals.
Elisabetta Soglio