Corriere-Milano-Scuola, in piazza contro la riforma

Troppi tagli con la nuova legge". I genitori: più attenzione per i nostri ragazzi

Scuola, in piazza contro la riforma

Insegnanti e studenti: appello per la pace, cortei e manifestazione in centro

La Riforma Moratti e la liberazione di Giuliana Sgrena. Erano oltre tremila le mamme, gli insegnanti, gli studenti, i bambini che hanno manifestato ieri in piazza Diaz. Per chiedere la pace, il rilascio della giornalista del Manifesto, e "più attenzione per i nostri bambini". Alla protesta, indetta dal Forum delle Scuole e da Rete Scuole, ha aderito anche il sindacato Cobas. Ritrovo alle 14.30 in piazza Sant'Eustorgio e piazza San Babila, dove sono partiti i due cortei diretti alla sede della direzione scolastica regionale. Striscioni, musica, merenda per tutti e tante bandiere della pace. "Siamo contro la privatizzazione della scuola - hanno detto studenti e professori -, la continua riduzione di risorse per il pubblico a favore del privato, i buoni scuola, i tagli di risorse e di personale e la precarizzazione dei rapporti di lavoro".
A dare loro ragione è sceso in strada anche Riccardo Sarfatti, il candidato del centrosinistra per la presidenza della Lombardia: "la Regione - ha detto - dovrà fare molto per ridurre i danni che la riforma può provocare nei confronti del sistema scolastico. In una situazione di carenza delle risorse è evidente che queste devono andare prioritariamente alla scuola pubblica".
Anche l'assessore provinciale all'Istruzione, Sandro Barzaghi, ha voluto esprimere solidarietà a genitori e insegnanti promettendo di portare in Giunta la proposta di un consiglio provinciale straordinario sulla riforma Moratti.
E dopo la manifestazione di ieri, continuano anche domani le agitazioni nel mondo dell'istruzione. Domani mattina dalle 9.30 alle 13, all'"Auditorium Gallaratese", si terrà l'assemblea indetta da Rdb e Cub per le tremila educatrici di scuole materne e asili nido del Comune.
"I servizi educativi - dicono gli organizzatori - sono andati peggiorando. Manca il personale, le strutture sono abbandonate, il lavoro fuori orario non è retribuito, le classi vengono accorpate per coprire le liste di attesa, i bambini dei nidi non hanno più i lettini ma un materasso a terra dove tutti in fila dormono con i sacchi a pelo portati dai genitori. Il tutto mentre il Comune procede nel finanziare asili nido privati".

Cronaca di Milano