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Corriere-Milano-Quando la burocrazia uccide i sogni degli insegnanti

Mal pagati, mal preparati, male scelti: anche un secolo fa a Milano si raccontava il disagio dei prof Quando la burocrazia uccide i sogni degli insegnanti di ERMANNO PACCAGNINI Pro...

30/09/2003
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Corriere della sera

Mal pagati, mal preparati, male scelti: anche un secolo fa a Milano si raccontava il disagio dei prof

Quando la burocrazia uccide i sogni degli insegnanti

di ERMANNO PACCAGNINI

Proteste come sogni? Anche i docenti coltivano sogni, sempre più sommersi da una burocrazia che spinge all'abbandono o da confusioni legislative intralcianti le assunzioni. Non voglio dire che, chi oggi decida di restare nella scuola, si ritrovi in una condizione da Fort Alamo. Ma l'impressione che nel nostro sistema scolastico si celi un tarlo ineliminabile è difficile da respingere, se in odierne lamentazioni su stipendi, status sociale, mancati riconoscimenti rinvengo espressioni non così diverse da quelle che si leggevano in articoli di fondo del Corriere della Sera di qualche anno fa. Oggetto dell'articolo era la carriera degli insegnanti: una "carriera la più miserabile di tutte", per colpa soprattutto di "quel gran padrone che si chiama lo Stato", grazie al quale "un professore, giunto quasi alla fine della sua carriera, è inferiore per stipendio a qualunque segretario del lotto, a qualunque archivista di prima classe, a qualunque contabile nell'amministrazione delle carceri, a qualunque magazziniere". E questo senza considerare chi opera "in città grandi dove la vita è costosissima, senza nessun indennizzo di alloggio, e l'aver un enorme mucchio di compiti da correggere. A Milano quasi nessuno degli insegnanti è in condizione di poter vivere e mantenere una modesta famigliola col solo stipendio del suo nobile magistero".
La rassegna si concludeva con un'inquietante interrogazione, che può ben riflettersi sugli attuali "premi promessi ai migliori": "Sceglie sempre lo Stato i migliori elementi, ne studia la vocazione o invece nella miseria orribile della carriera non è costretto a contentarsi d'ogni erba e a fabbricare faticosamente degli insegnanti col rifiuto delle altre carriere? A questi educatori scarsi, mal pagati, mal preparati, male scelti e mal nutriti, che cosa si può chiedere se non della pazienza e della rassegnazione?". Espressioni da Cobas. Stilate però nel 1887. La firma? "Emilio De Marchi".

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