Corriere/Milano: Pagelle, via ai voti. «Nessuna regola, è il caos»
Presidi preoccupati sulla riforma: mancano le linee guida. I sindacati: indietro di trent'anni
Ogni istituto farà da sé
Ancora dubbi e incertezze sull'introduzione della nuova pagella con i voti.
«Non è ancora arrivata la circolare attuativa»
L'obiettivo del ministero è fare un passo avanti, con il voto. «Per avere una scuola più competitiva». Ma i sindacati sono di tutt'altro avviso. E parlano «di passo indietro. Di oltre trent'anni». Così le nuove pagelle fanno discutere. Anzi litigare. Al centro dello scontro i voti in decimi al posto dei giudizi già dalle elementari. «E nessuna circolare attuativa dal ministero», accusano i presidi. Così ognuno fa di testa propria. C'è chi ha deciso «di rimandare il tutto a giugno ». Chi accompagnerà «i voti a un giudizio globale». E chi, ancora, non scenderà «sotto il cinque». In sintesi: «E' la confusione totale».
Presidi preoccupati. Insegnati confusi. Istituti nell'incertezza. «La circolare con le indicazioni non è ancora arrivata ». Così «a mali estremi, estremi rimedi». E durante i consigli di classe, si rivendica l'autonomia scolastica. Ognuno fa da sé. Alla Bruno Munari si è pensato di accompagnare la pagella «con cartoncini, in cui si spiega che cosa è richiesto agli alunni». La certezza è che «il voto non sarà una media matematica », spiega la preside Fiorella Fioretti. E al centro delle incognite la reazione dei bambini. Per questo «nessun voto in decimi per i bambini di prima elementare». Anche perché con questo sistema «ci saranno molte più insufficienze ». Micaela Francisetti, dirigente dell'istituto Pertini, lo spiega con l'assenza di «complessità nel giudizio. I voti saranno molto più netti». E proprio per non turbare i più piccoli, al Trotter «si darà una gamma limitata di voti. Dal 5 in su per i più piccoli». Francesco Cappelli, con ogni consiglio di classe, sta studiando un escamotage «per non stravolgere l'impianto qualitativo della valutazione ». Di certo, «per aiutare i genitori sulla pagella ci sarà una scheda a parte con una legenda ». Meno certo «se a partire già adesso. Oppure aspettare giugno». Grande indecisione anche nella scuola di via Giusti. Il preside Roberto Bellini si atterrà «alla normativa precedente, visto che nessuno ha ricevuto un regolamento ».
Un'altra incognita ,che turba i dirigenti, è il voto in condotta.
«Già dalle medie è importante. Ma quelli sono anni delicati per i ragazzi. Bisogna tenere conto di molti fattori», spiega Giuseppe Lassandro a capo dell'istituto Moscati. E dare «un cinque è come interrompere un cammino di un ragazzo ». E su questo punto i più agguerriti sono i sindacati. «Siamo in allarme per le troppe incertezze», sottolinea Attilio Paparazzo della Cgil. Perché si torna indietro. Di troppo. «Di oltre trent'anni