Corriere/Milano: Allarme per la nuova maturità I presidi: ci mancano i fondi
Ottomila commissari. I capi d'istituto: non possiamo anticipare i soldi delle trasferte
«Esame costoso, 2 milioni di euro in più». Al via 25 mila studenti
Un mese e venti giorni. Per recuperare, approfondire, per preoccuparsi e fare gli scongiuri. Poi si riparte, anche quest'anno. Con l'esame di maturità. Quasi 25 mila candidati (solo a Milano) e le novità dei commissari esterni, del ritorno all'ammissione, del presidente ogni due classi. Un esame più serio, a detta di tutti. Che costerà circa 2 milioni di euro in più rispetto all'anno scorso. E che mette in crisi i presidi: «Questa volta non potremo pagare gli esaminatori».
Il cambiamento è stato introdotto dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni. Nessuna rivoluzione, ma un ritorno al passato che ripristina la commissione mista con tre esaminatori interni, tre esterni e un presidente. Solo Milano, dunque, avrà un esercito di circa 8 mila commissari. Di questi, 4.300 avranno diritto all'indennità di trasferta per tutta la durata dell'esame. Cifre non da poco: solo per i compensi dei commissari, lo Stato ha previsto una spesa di 138 milioni di euro, circa 7 milioni solo a Milano e Provincia (calcolando che i candidati milanesi sono circa il 20 per cento del totale italiano). L'annuncio dei presidi: «Noi non li anticipiamo».
Il problema: fino all'anno scorso i dirigenti scolastici provvedevano a pagare i commissari (tutti interni) di maturità per poi farsi rimborsare dallo Stato. «Ma quest'anno non ci sono soldi», dicono. Roberto Proietto, a capo del liceo scientifico Bottoni, conferma: «Stiamo dando a tutti i colleghi un'indicazione precisa. E cioè di dare priorità alle supplenze». Una posizione netta, condivisa da tutte le sigle confederali (non a caso Cgil, Cisl e Uil Lombardia hanno proclamato lo stato di agitazione) e che porterà i dirigenti scolastici in piazza della Scala il prossimo 21 maggio. Proietto continua: «Io ho ancora crediti dallo Stato per la maturità del 2001. In ogni caso, anche se arrivassero subito i fondi per l'esame, li utilizzeremo per pagare i supplenti: per il 2007 mi hanno dato una dotazione massima di 17 mila euro. A marzo ne avevo spesi 15 mila. Così l'esame non si paga». È d'accordo Attilio Paparazzo, segretario milanese della Cgil scuola: «Stiamo aspettando qualche segnale da Roma». Chi pagherà la maturità — «ce la facciamo appena appena» — è Raffaele Ciuffreda, preside dell'alberghiero Vespucci. «In compenso — dice — non abbiamo i soldi per la tassa dei rifiuti».
Altra questione aperta: i presidi degli istituti paritari non possono fare i presidenti di commissione. Lo ha denunciato l'Agesc, l'associazione dei genitori delle scuola cattoliche, nel suo libro bianco: «Si preferisce chiamare ex dirigenti in pensione anche da tre anni». Oltretutto, spiegano dall'Agesc, «Le scuole paritarie sono costrette a farsi carico degli oneri spettanti ai propri commissari interni. È questa la vera uguaglianza?».
Fondi, competenze, scadenze. Sono tante i temi sollevati dalla nuova maturità. «Ma prima di tutto — avvertono dal provveditorato — è necessario far capire agli insegnanti come funziona il nuovo esame». Perché bisogna riprendere dimestichezza con le commissioni miste, spiegare ai presidenti il loro nuovo ruolo (non sono più solo garanti dell'andamento delle prove), illustrare la procedure per l'ammissione (la decide il consiglio di classe, fino all'anno scorso era automatica). Insomma, un po' di trambusto ci sarà. Per questo, gli uffici di via Ripamonti hanno organizzato una task force di docenti che dal 7 maggio incontrerà i presidi per raccontare i segreti del nuovo esame.
Poco più di un mese e mezzo per preparare (l'organizzazione dell'esame) e per prepararsi. Lo scritto di italiano è fissato per mercoledì 20 giugno, il giorno dopo si continua con la seconda prova, mentre la terza è in programma il 25. Quindi, via agli orali.