Corriere: Meno tasse per chi fa ricerca

Come far collaborare di più università e imprese, per il bene dell’economia? Il rompicapo assilla Milano (e l’Italia). Ieri a dare suggerimenti è stato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Ronald P. Spogli. Il diplomatico ha incontrato i vertici dell’impresa e dell’università, riuniti in Assolombarda. «Sarebbe mio desiderio vedere un maggiore dinamismo economico in Italia», ha detto Spogli. L’ambasciatore ha parlato anche di «commercializzazione della ricerca»: «Una volta acquisita una tecnologia bisogna fare il possibile per capirne il processo di commercializzazione prima che lo facciano gli altri». «Da Milano la ricerca può ripartire basandosi su una cooperazione più sistematica e strutturata tra università e impresa. E’ necessario però che il governo intervenga con misure concrete. A partire dal credito d’imposta sulla ricerca svolta dalle aziende in sinergia con l’università», auspica la presidente di Assolombarda, Diana Bracco. D’altro canto il mondo dell’università richiama anche le imprese a fare la propria parte: «Nessuna università Usa potrebbe sostentarsi solo con le entrate derivanti dalla rette pagate dagli studenti, come succede in Italia - fa notare Salvio Vicari, prorettore della Bocconi -. Le imprese dovrebbero finanziare di più gli atenei».